Andrea Bobbio e Mario Merendi sono Diaconi
L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, la cerimonia in cattedrale
TORTONA – Sabato 8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, è stato un giorno di grazia per la Chiesa di San Marziano che ha accolto il dono di due nuovi diaconi permanenti, ordinati durante la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Vittorio Viola, in cattedrale alle ore 21.
I due accoliti, Andrea Bobbio e Mario Merendi, entrambi della Comunità Pastorale “S. Teresa di Calcutta” di Novi Ligure, hanno ricevuto il sacramento dell’ordine che li configura a Cristo. Sull’altare erano presenti il Vicario Generale, mons. Mario Bonati, il preside della Scuola diocesana di Teologia e responsabile della formazione dei diaconi, don Maurizio Ceriani, i parroci dei due ordinandi, sacerdoti e diaconi diocesani loro confratelli. In prima fila i familiari di Andrea e Mario e tra i chierichetti anche Emanuele, il figlio di Mario, commosso ed emozionato. Tanti pure gli amici e i parrocchiani dei due aspiranti che hanno voluto manifestare il loro affetto e sostenerli con la preghiera. La celebrazione, dopo i riti introduttivi, ha previsto la presentazione e l’elezione dei candidati che hanno risposto alla chiamata del celebrante con il loro convinto “Eccomi”. Poi il Vescovo ha commentato il passo del Vangelo di Luca (Lc 1, 2638) in cui “L’Angelo Gabriele giunge dal cielo nella piccola casa di Nazareth a incontrare la più bella delle creature” per annunciarle “un piano segreto, tenuto nascosto e finalmente rivelato”. “L’Angelo chiede alla Vergine la disponibilità di essere madre, di accogliere in lei una parola enorme, che nessun cuore avrebbe potuto mantenere.
Maria è l’unica che può sopportare questa parola perché è stata pensata per essere “grembo purissimo, capace di contenere Dio, colui che i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere, che ha scelto di farsi piccolo per poterci raggiungere”.
“L’Immacolata – ha proseguito Viola – che accompagna i passi del figlio, diventa madre per poi scoprirsi figlia del figlio che ha partorito e per imparare tutta la vita quella sequela che la rende la prima discepola, la prima a partecipare alla Pasqua, soffrendo nella passione con il Figlio di una purezza di sofferenza, che compete solo a lei, in quanto Immacolata”.
L’“Eccomi” di Maria “è una consegna totale senza riserve, senza richieste di assicurazione, di spiegazioni, senza nessuna pretesa, in un abbandono assoluto che ha tutti i tratti di una consacrazione piena”.
Così è anche “l’eccomi” che è stato pronunciato da Andrea e Mario, che si colloca nell’obbedienza del Figlio al Padre, dentro la quale loro devono stare “per come Dio li ha pensati”, chiamandoli al diaconato.
“Se il vostro ‘Eccomi’ – ha detto Viola ai due accoliti – sta dentro quello della Vergine, è chiaro che deve tendere, almeno nel desiderio, ad avere le stesse caratteristiche: deve essere incondizionato, senza riserve, senza pretese, senza domande, pronti a consegnare tutto a lui e al suo disegno che vi chiede una missione specifica, propria, peculiare, per il ministero di diaconi”.
Il Vescovo ha proseguito la sua riflessione mettendo in evidenza come, attraverso l’invocazione dello Spirito, Andrea e Mario sono resi partecipi del servire di Gesù Cristo, il cui contenuto è dare la vita, perché “non c’è diaconia senza questo fondamento”. I diaconi, infatti, come Gesù, sono chiamati a servire cioè “a dare la vita, annunciando il Vangelo, accostandosi all’altare, accompagnando i fratelli nel loro cammino di sequela a servizio del ministero del Vescovo”. Terminando la sua omelia ha invocato la protezione della Vergine Immacolata “che insegna ad essere docili all’azione dello Spirito”. Sono poi seguiti i riti dell’ordinazione, con l’imposizione delle mani da parte del Vescovo sul capo degli accoliti per invocare il dono dello Spirito Santo, l’affidamento alla protezione dei santi e la preghiera di consacrazione dei due diaconi chiamati a “compiere fedelmente l’opera del ministero, a essere sinceri nella carità, premurosi verso i poveri e i deboli, umili nel loro servizio, retti e puri di cuore, vigilanti e fedeli nello spirito”. Andrea e Mario, rivestiti poi degli abiti diaconali, che sono la stola e la dalmatica, hanno ricevuto il libro dei Vangeli dal Vescovo e l’abbraccio di pace da lui e da tutti i confratelli.
La funzione, solennemente animata dalla Corale del Santuario della Madonna della Guardia di Tortona, diretta da Enrico Vercesi, è proseguita con la preghiera eucaristica. Prima della solenne benedizione il Pastore diocesano ha ringraziato don Maurizio Ceriani e mons. Piergiorgio Pruzzi, che hanno seguito la formazione dei due diaconi e le loro comunità di appartenenza che li hanno accompagnati nel cammino verso il diaconato permanente e, rivolgendosi ad Andrea e a Mario, ha affidato loro il compito di annunciare la Parola e di vivere sempre nella carità e nel servizio.
Alla fine i due nuovi diaconi hanno salutato tutti i presenti nel salone del Seminario, dove è stato preparato un ricco rinfresco per un momento di fraterna condivisione, a conclusione di una gioiosa esperienza di Chiesa diocesana.
Daniela Catalano