Apre il MA-DE. Si viaggia nel tempo
Museo Civico Archeologico di Tortona: a palazzo Guidobono venerdì 14 luglio si terrà la presentazione del nuovo allestimento
Domani, venerdì 14 luglio, alle ore 11, presso palazzo Guidobono a Tortona si terrà la presentazione tanto attesa del MA-DE, il museo civico-archeologico Dertona che aprirà ai visitatori il nuovo allestimento nella giornata di sabato 15. Grazie al supporto del Comune, della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona e di quella di Alessandria, della Diocesi e della Soprintendenza archeologica delle arti e paesaggi per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, si potranno finalmente ripercorrere le origini storico-culturali della città, seguendo un allestimento archeologico che intende tornare all’VIII-VI secolo a.C., alla colonia romana Dertona.
All’epoca Tortona era un “oppidum” ovvero un villaggio fortificato di Liguri collocati nella zona oggi detta “del castello”, sul colle Savo. La posizione della colonia era comunque considerata estremamente favorevole, nonché strategia, dal punto di vista militare e commerciale, grazie alla sua collocazione all’incrocio tra la via Postumia (Genova-Aquileia), la via Fulvia (Tortona-Torino) e la via Aemilia Scauri (Luni-Tortona). A questo proposito, di particolare rilevanza risultava il collegamento diretto con la Postumia, considerando la sua efficacia nel favorire un rapido movimento delle truppe militari romane in caso di crisi ostili a est, da parte dei popoli della penisola balcanica, e a ovest, da parte dei Galli e dei Liguri. Tali motivazioni furono più che sufficienti per ottenere una riconferma ufficiale successiva, quando, tra il 40 e il 30 a.C., Dertona venne eretta colonia sotto Ottaviano, assumendo il nome di Iula Dertona.
Seguirà un periodo di enorme sviluppo per la cittadina, considerata la rilevante fioritura dell’agglomerato urbano, grazie all’istituzione di un reticolo fognario, servito da un efficiente e capiente acquedotto. A contribuire a questo clima di crescita, si ricorda anche la costruzione di lussuose residenze nobiliari, di terme ampliamente ornate, di templi dedicati a divinità pagane e, non ultima, la fondazione di una biblioteca pubblica.
In considerazione del suo glorioso passato, sarà dunque possibile ammirare non solo reperti già presentati al pubblico, come il sarcofago di Publio Elio Sabino, ma anche altre testimonianze finora inedite, quali la lapide del soldato tortonese Aurelius Veterano, la stele funeraria della gens Latinia, mosaici policromi e frammenti di trabeazione con eleganti fregi. Reperti marmorei e suppellettili, anticamente destinati a un uso prettamente domestico, saranno poi raccolti ed esposti in apposite vetrine.Infine, a testimonianza della presenza dell’opera di ingegneria idraulica sopracitata, saranno esposte anche tre fistulae aquariae, ovvero tre pezzi di rubi di piombo utili in passato come diramazioni dal condotto principale.
La riapertura del museo costituisce, oltre che il primo passo di un lavoro che sarà in continua evoluzione, il risultato di molti anni di collaborazione tra archeologi, storici, istituzioni ed esperti, ed è un tassello importante della memoria storica cittadina capace di interessare anche il territorio nazionale.
Maddalena Baschirotto