Assunzioni in vista per 1137 precari
Sanità in Piemonte. L’assessore Icardi annuncia un tavolo permanente di confronto tra pubblico e privato. Tra le sfide da vincere elencate da Perla, presidente di Aiop, c’è la mobilità passiva
di Marco Rezzani
Sul fronte della sanità in Piemonte nei giorni scorsi sono emerse due notizie particolarmente importanti: la prima riguarda la regolarizzazione di 1137 precari della sanità entro il 2024 e la seconda ci riporta al tema dell’interazione tra pubblico e privato affrontato in un convegno a Torino.
L’annuncio dell’assunzione a tempo indeterminato entro il 2024 di 1137 lavoratori è stato dato il 16 giugno dal governatore del Piemonte Alberto Cirio in seguito all’accordo raggiunto tra Regione Piemonte e sindacati. L’operazione comporterà l’investimento di 58 milioni di euro da parte della Regione nei prossimi tre anni. Il personale sanitario (medici, assistenti sociali, infermieri e Oss) con contratto in scadenza a giugno 2022 e tutti coloro che hanno prestato servizio da gennaio 2020 per almeno 18 mesi potranno così essere assunti. Resta ancora fuori il personale amministrativo: «Al momento la legge non lo permette – spiega il presidente Alberto Cirio – abbiamo però verificato che 1137 persone avevano diritto alla stabilizzazione e queste diventeranno patrimonio del prossimo biennio». Inoltre grazie ad altri 8 milioni di euro aggiuntivi previsti nell’assestamento di bilancio saranno prorogati fino a fine anno gli oltre 530 contratti dei sanitari a tempo determinato che non hanno i requisiti per la stabilizzazione.
Una buona notizia e una boccata d’ossigeno per il sistema sanitario che rimane comunque in difficoltà con pur sempre 3 mila lavoratori sanitari, soprattutto infermieri, che aspettano di essere stabilizzati.
«Assistiamo a un’inversione di tendenza. – ha commentato Cirio – Il Covid ci ha insegnato che sulla sanità non si taglia». Gli ha fatto eco l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi che ha parlato di «un momento storico che ci consente di non perdere personale e di salvare vite».
Dal canto loro le sigle sindacali hanno sottolineato che si tratta di un primo passo nella direzione giusta, un «punto di inizio per aumentare sempre più il personale e aumentare i profili professionali, come quelli amministrativi, che hanno accettato un lavoro precario in un periodo emergenziale come quello della pandemia».
Passando alla seconda notizia, si è parlato di interazione tra pubblico e privato in un incontro svoltosi lo scorso 14 giugno a Torino che ha visto la riunione delle strutture private del Piemonte associate all’AIOP, presiedute da Giancarlo Perla, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, insieme a numerosi Direttori delle ASL.
L’incontro è stato l’occasione per ribadire la volontà di confermare la collaborazione tra il settore sanitario pubblico e quello privato e per affermare come gli anni di pandemia abbiano visto pubblico e privato collaborare più che mai, alleati in una battaglia comune che ha reso possibile contrastare la diffusione del virus, con la realizzazione di ospedali Covid e di Centri vaccinali: gli erogatori di diritto privato e pubblico sono componenti paritarie dell’unico Sistema Sanitario nazionale. «L’incontro di oggi conferma la volontà di consolidare l’integrazione tra pubblico e privato che si è dimostrata vincente. – ha commentato il presidente Perla – Le nuove sfide, che vedono tutte le strutture Aiop in prima linea, ora sono principalmente tre: la contrazione delle liste di attesa, la riduzione della mobilità passiva, ovvero il flusso di cittadini piemontesi costretti a curarsi in altre regioni, potenziando in particolare le strutture di confine, e la promozione dell’eccellenza piemontese su scala nazionale, favorendo una crescente mobilità attiva, ovvero pazienti di altre regioni che scelgono il Piemonte. Servono scelte politiche che aiuteranno anche il bilancio regionale». «Il sistema sanitario di diritto privato – le parole dell’assessore Icardi – è una costola del pubblico. Voglio esprimere la mia gratitudine al sistema privato per il lavoro svolto durante la pandemia: vi abbiamo chiesto tanti sacrifici e il vostro ruolo è stato indispensabile. I conteggi del lavoro svolto durante il Covid sono ancora da ultimare, i nostri tempi sono lunghi, ma sarà mia cura farli chiudere al più presto».
Lo stesso Icardi ha inoltre annunciato l’apertura di un tavolo permanente di confronto tra sanità pubblica e privata.