Attenti al lupo
Il ritorno sulle colline dell’Oltrepò rappresenta un pericolo per i vitelli in alpeggio. La preoccupazione dei sindaci e il punto del Museo di Scienze Naturali di Voghera
Un lupo che si aggira a pochi metri dalle abitazioni di Dezza (foto), tra i comuni di Bobbio e del Brallo di Pregola e un altro che corre nei campi attorno a San Ponzo Semola, nel comune di Ponte Nizza.
È soprattutto la fascia collinare e montana dell’Oltrepò a evidenziare sempre di più la presenza di questo animale che si avvicina alle case alla ricerca di cibo.
A Cencerate, frazione del Brallo, alcuni agricoltori hanno rinvenuto una carcassa di daino dilaniata da un lupo.
A Dezza, invece, è stata una fototrappola ad immortalare un esemplare vicino al centro abitato.
A San Ponzo Luca Verardo, agricoltore, si trovava sul trattore quando all’improvviso gli è spuntato di fronte un lupo.
Alcuni esemplari sono stati visti a Casanova Staffora, nel comune di Santa Margherita di Staffora, a Canedo, frazione di Romagnese (qui è stato segnalato un intero branco) e nel territorio del Brallo di Pregola.
A Lungavilla l’amministrazione comunale ha affisso dei cartelli nella zona del parco palustre mettendo in guardia le persone per la presenza dei lupi: è opportuno tenere i propri cani al guinzaglio per evitare che si allontanino e possano incontrare i lupi, circostanza che potrebbe vedere il cane domestico avere la peggio al cospetto del suo antenato.
Quello del lupo in Oltrepò non è un arrivo inaspettato, infatti la sua presenza è testimoniata in epoca storica, fin dal secolo scorso. Lo spopolamento ha fatto sì che il lupo trovasse un contesto ottimale per il suo ritorno. Le popolazioni di lupo appenninico hanno raggiunto anche l’arco alpino, fino ad ibridarsi con le popolazioni di lupo già presenti.
«Si quantificano circa 4/6 popolazioni nel nostro territorio che ovviamente si sommano, ma anche si mischiano, a quelle segnalate per le province vicine. – spiega Simona Guioli, direttrice del Museo di Scienze Naturali di Voghera – Quella presente in Oltrepò è la varietà appenninica. Distinguibile, ad esempio, per le fasce più scure sulle zampe e per la taglia più ridotta rispetto a quella europea della quale è sottospecie. Il lupo è un animale estremamente elusivo e non sono testimoniati in epoca recente attacchi verso l’uomo per quanto riguarda la varietà presente in Italia». Si tratta di una specie protetta e importante per l’equilibrio ecologico di un territorio, essendo, per altro, all’apice della catena alimentare, ma ovviamente rappresenta un problema per gli allevatori.
Va quindi predisposto un piano di gestione e di tutela, anche con incentivi e indennizzi. Nelle regioni dove questo animale è presente da molto tempo i piani sono già attivi, ma nel nostro territorio non è così visto il suo ritorno relativamente recente.
«La presenza del lupo nella nostra valle rappresenta un problema per gli allevatori che praticano l’alpeggio. – afferma il sindaco di Santa Margherita di Staffora Andrea Gandolfi – Le predazioni ai vitelli vanno a incidere negativamente sui bilanci di queste aziende. Gli allevatori andrebbero supportati economicamente per l’acquisto di recinzioni elettriche al fine di scongiurare eventuali attacchi».
«Negli ultimi due anni si è registrato nelle nostre zone un aumento del numero di questi esemplari che si cibano di ungulati. – conclude il sindaco di Ponte Nizza Tino Pernigotti – Sicuramente con il passare del tempo questa presenza potrebbe rappresentare un problema non solo per gli allevatori».
Mattia Tanzi