Avere il coraggio di parlarne
di MARIA PIA E GIANNI MUSSINI
Preparando con gli amici del CAV e della Casa di Accoglienza di Belgioioso la Giornata per la Vita 2023, tenutasi nel febbraio scorso, si era deciso di programmare iniziative lungo tutto l’anno. E di non limitare il discorso alla vita nascente, ma di allargarlo ad altri temi. Giusto. Anche se spesso ci capita, nella nostra esperienza, di incontrare volontari di ambiti specifici diversi dal nostro che, al sentir parlare di vita nascente, si fanno venire l’orticaria pensando di poter essere contestati dal “mondo” o dal “mainstream”, come fa fino dire oggi. Qualche volta succede persino di trovare qualche prete che – memore dell’eterno don Abbondio – scappa via come un’anguilla dinanzi a un tema così delicato e compromettente: dopo tutto, anche oggi, come nel Seicento manzoniano, il coraggio se uno non ce l’ha non se lo può dare. Ma per fortuna, come abbiamo già detto su questa pagina, ci sono moltissimi sacerdoti e vescovi che combattono con gagliardia e tutta intera la buona battaglia del Vangelo. Modello padre Cristoforo, mica quell’altro! Beninteso, qualche volta, la responsabilità di questa diffidenza verso il tema vita è anche di certi arrabbiati prolife, che comunicano malissimo il valore e usano argomenti inutilmente polemici. Ma torniamo alla Giornata per la Vita. Si era deciso di creare un “Cammino” che, a partire dalla “bellezza che non si vede” del concepito, si aprisse ad alcune delle altre emergenze. Ed ecco programmate diverse iniziative, tra cui un paio dedicate alla donna e alle ignobili violenze che si commettono a suo danno, e una ai minori stranieri non accompagnati. Quest’ultima era prevista intorno al 24 settembre, Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Al momento di organizzare quest’ultimo evento, Gianni è stato costretto a letto per qualche giorno dalla sua annosa ernia del disco e così eccolo con il fido smartphone – e con il decisivo aiuto di Maria Pia e dell’amico don Franco Tassone (un vero padre Cristoforo 2.0) – imbastire in quattro e quattr’otto una serata con i due assessori di Pavia Anna Zucconi e Chiara Valsini (Servizi Sociali e Famiglia); una suora missionaria globetrotter e responsabile della locale sezione della Lega del bene (Madre Tiziana Borsani); un prete coi fiocchi, don Massimo Mapelli, che dirige proprio una Casa di minori stranieri non accompagnati, alcuni dei quali lo hanno seguito dando una viva testimonianza della loro esperienza; last not least Nizar Sliti, educatore professionale della Casa del Giovane (tunisino, parla italiano come un attore). Tutti magnifici! Moderava il marito di Maria Pia, il quale ha appunto fatto notare come il concepito sia il vero paradigma di tutti i diritti e di tutte le doverose forme di carità, che tutte si legano in un sublime strutturalismo del bene.
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