Beata Albertina Berkenbrock

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Il 15 giugno la Chiesa ricorda la Beata Albertina Berkenbrock, giovane martire della castità, beatificata il 20 ottobre 2007 da papa Benedetto XVI. Nacque l’11 aprile del 1919 nel villaggio di São Luís, nella parrocchia di Vargem do Cedro a Imaruì, nello stato di Santa Caterina, in Brasile; la sua famiglia era discendente da tedeschi emigrati in Brasile nel 1860, dalla Westfalia. Fu battezzata il 25 maggio 1919, ricevette il sacramento della cresima il 9 marzo 1925 e la Prima Comunione il 16 agosto 1928. I suoi genitori, abitanti in una povera casa in legno e agricoltori di professione, erano buoni cristiani e trasmisero alla piccola Albertina le principali verità cristiane. Le insegnarono le tra dizionali preghiere quotidiane.

Lei era solita visitare sempre la cappella del paese quando era aperta e si confessava ogni volta che il sacerdote andava al villaggio. Si preparò con grande cura alla Prima Comunione che chiamava “il giorno più felice della sua vita”. Era molto devota alla Madonna e recitava regolarmente in cappella o in famiglia il Rosario e pregava anche San Luigi Gonzaga al quale era dedicata la parrocchia. Amava il lavoro e i servizi domestici; era obbediente, silenziosa, mansueta e paziente con i fratelli che talvolta la mortificavano e la picchiavano.

A scuola il maestro ammirava ed elogiava Albertina per le sue virtù spirituali e morali che sembravano superiori alla sua età e la rendevano più matura delle compagne. La favorevole atmosfera religiosa favorì così una rapida assimilazione, non solo intellettuale, ma anche esistenziale, della fede e della vita cristiana. Il 15 giugno 1931, mentre la ragazza si trovava in campagna alla ricerca di un bue che si era perduto, uno dei dipendenti di suo padre, tentò di violentarla.

Ella reagì e si oppose tenacemente, come mostrarono i segni della lotta.

Albertina resistette fino allo stremo, ma quando l’assalitore si rese conto che non sarebbe riuscito nell’intento e che lei avrebbe potuto identificarlo, l’afferrò per i capelli e le tagliò la gola con un coltello. Tentò poi di far ricadere la colpa del crimine su un altro uomo e poi fuggì, ma fu arrestato. Confessò quel crimine e altri due omicidi. Fu processato, imprigionato e condannato all’ergastolo. Gli esami clinici condotti sul cadavere, attestarono che la Beata aveva difeso la sua verginità. Fu sepolta nel cimitero di São Luís. Nel 2002 si effettuò la ricognizione della salma e i suoi resti mortali furono collocati in un sarcofago di granito nella chiesa parrocchiale.

Daniela Catalano

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