Beata Elena Valentini

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Di Daniela Catalano

Questa settimana restiamo in Italia e conosciamo la beata Elena Valentini, beatificata nel 1848 da Pio IX e conosciuta soprattutto nel Nord Est. Le sue spoglie riposano in un altare del duomo di Udine e la sua memoria ricorre il 23 aprile. Elena nasce nel 1396 o nel 1397 a Udine dalla famiglia dei nobili signori di Maniago e fin da piccola dimostra di essere molto saggia e devota, tanto da preferire la preghiera al gioco. All’età di 7 anni ha una visione profetica della Madonna con in braccio Gesù Bambino e da quel momento comincia a vivere in segreta penitenza per rendere la sua preghiera ancora più autentica. Quando Elena ha 15 anni, Antonio Cavalcanti, ricco venditore di stoffe proveniente da una famiglia fiorentina che risiede a Udine, si innamora di lei. I due si sposano e hanno 6 figli. Nel 1441 il marito muore e la beata decide di cambiare stile di vita. Dopo aver ascoltato le predicazioni dell’agostiniano Angelo da San Severino, diventa terziaria agostiniana. In questo nuovo stato continua a risiedere nella casa di famiglia dove rimane fino al 1446 quando va a vivere con la sorella Perfetta, anche lei terziaria agostiniana. Per 18 anni la beata Elena conduce una vita ricca di penitenza e di rigorosa mortificazione, nutrendosi quasi esclusivamente di pane e acqua. Dorme su un giaciglio di sassi, coperto da uno strato di paglia. Inizia a flagellarsi e quando cammina porta nelle scarpe 33 sassolini “per amore de’ balli e danze che in lo secolo faceva offendendo al mio Signore, e per amore che il mio dolze Iesu trentatré anni per mio amore per lo mondo caminò”. Nelle sue penitenze, infatti, Elena vuole imitare Cristo e fare il contrario di quanto realizzato nella sua vita da nobile. Rimane chiusa spesso nella piccola cella costruita nella sua casa da cui esce solo per recarsi nella chiesa di S. Lucia per pregare. Riceve diverse estasi e visioni celesti. Poi, per tre anni, rimane distesa a causa della rottura di entrambi i femori. Aspetta serenamente il giorno della morte, che arriva il 23 aprile 1458. Il suo corpo nel 1845 è definitivamente sepolto nel duomo della città.

cadarita@yahoo.it

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