Beata Matilde Téllez Robles
DI DANIELA CATALANO
Questa settimana la protagonista della nostra rubrica è la beata Matilde Téllez Robles, religiosa spagnola, fondatrice delle Figlie di Maria Madre della Chiesa, oggi presenti in Europa e in America Latina, beatificata da san Giovanni Paolo II il 21 marzo 2004. Nacque il 30 maggio 1841 a Robledillo de la Vera, nella regione dell’Estremadura, in Spagna, in una famiglia borghese. Ricevette una formazione culturale e religiosa, in un ambiente profondamente cristiano. Fin da piccola, iniziò ad amare il Signore e la Madonna e ad avere compassione verso i bisognosi e i peccatori e, presto, decise di donarsi pienamente a Cristo, vincendo le ritrosie del padre. La sua devozione alla Madonna la portò a una profonda intimità con Gesù nell’Eucaristia. A 23 anni fu eletta presidentessa dell’associazione delle Figlie di Maria, fondata a Béjar, e poi fu nominata infermiera ispettrice delle Conferenze di san Vincenzo de’ Paoli. Per molti anni si dedicò a un’intensa attività apostolica. Durante le sue adorazioni, ebbe l’ispirazione di fondare un istituto religioso e scrisse a Papa Pio IX il 4 maggio 1874. Il 19 marzo 1875, con una sola compagna, iniziò il cammino in quella che chiamò la “casetta di Nazaret”, vivendo in preghiera, umiltà e povertà. La sua testimonianza evangelica attirò alcune giovani e il 23 aprile 1876, il vescovo di Plasencia autorizzò l’opera. Nel 1879, la comunità si trasferì da Béjar a Don Benito, dove nacque il noviziato e il 29 giugno, la fondatrice, con altre consorelle, emise la professione religiosa e prese il nome di Matilde del Sacro Cuore. Con le sue suore, si dedicò alla cura degli orfani e all’assistenza agli ammalati e fondò numerosi ospedali per poveri. Il suo motto fu: “Preghiera, azione, sacrificio”. A soli 61 anni, il 15 dicembre 1902, fu colpita da un attacco apoplettico e morì il 17 dicembre, giorno in cui ricorre la sua memoria.