Beata Savina Petrilli
La Beata di questa settimana è Savina Petrilli, fondatrice delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena, beatificata da San Giovanni Paolo II nel 1988 e seconda donna senese, dopo Caterina, ad essere stata elevata all’onore degli altari. La sua memoria liturgica ricorre il 18 aprile. Nacque il 29 agosto1851, secondogenita di 8 figli. Nel settembre 1852, le fu amministrata la Cresima perché una grave malattia l’aveva ridotta in fin di vita. Passò gli anni della fanciullezza nella sofferenza, assistita dalla mamma e frequentò la scuola delle Figlie della Carità di S. Girolamo. A 15 anni si iscrisse nella Congregazione delle Figlie di Maria e ne fu subito eletta presidente. Avvertì il desiderio di consacrarsi totalmente al Signore, tanto che fu ammessa alla Prima Comunione pur non avendo ancora compiuto dodici anni, e scrisse al suo direttore spirituale, il benedettino padre Odilone Otten: «Appena ricevuto Gesù, mi sentii come immersa in Lui. Il cuore mi batteva così forte che mi pareva dovesse scoppiare per la pienezza del gaudio che provavo! Contemplavo, ascoltavo, amavo Gesù che mi invitava ad amarlo e a servirlo». Nel 1869, insieme a un gruppo di concittadini, fu ricevuta da Pio IX, che la esortò a camminare sulle orme di Santa Caterina. Alcuni giorni dopo, nella festa dell’Assunta, confermò davanti al suo confessore il voto di verginità che aveva già emesso l’anno prima. Nel 1872, al termine di un ritiro spirituale, fece il proposito di farsi santa «unicamente per amare meglio lo sposo dell’anima mia, per piacere sempre più a lui solo» e cominciò, con il consenso dei genitori, a occuparsi delle bambine abbandonate. Il 15 agosto 1873, insieme ad altre cinque consorelle, emise i voti di povertà, castità e obbedienza alla presenza dell’Arcivescovo di Siena Enrico Bindi.
La piccola comunità diede così inizio a Siena alla Congregazione delle Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena.
Per circa 50 anni, la Beata lavorò alla formazione delle religiose, mentre la congregazione si espandeva. La prima casa fu aperta nel 1881 a Onano presso Viterbo e la prima missione all’estero fu a Belém in Brasile nel 1903.
Le Costituzioni della congregazione furono approvate definitivamente dalla Santa Sede il 17 giugno 1906. L’opera si sviluppò abbracciando i vari campi dove la miseria e il dolore si manifestavano. La Beata a partire dal 1890 fu affetta da fibromi multipli diffusi in tutto il corpo, ma continuò a svolgere la sua attività in qualità di superiora generale, fino al 1911.
Morì a Siena il 18 aprile 1923 e dopo la sua scomparsa, la congregazione si diffuse in Brasile, Argentina, India, Stati Uniti, Filippine e Paraguay.
Daniela Catalano