Beato Cesare de Bus

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Il 15 aprile ricorre la memoria liturgica del Beato Cesare de Bus, presbitero francese, fondatore della congregazione dei Preti della Dottrina Cristina. Nacque il 3 febbraio 1544 a Cavaillon, un paesino della Provenza, da una famiglia emigrata in Francia da Como, settimo di tredici figli, in un ambiente familiare cristiano. Passò la gioventù tra gli ufficiali dell’esercito di Carlo III, poi alla corte reale. Prese parte alle guerre di religione contro gli Ugonotti e poi fu alla corte di Carlo IX.

L’ambiente distolse il suo animo di giovane ufficiale da ogni pratica religiosa. La conversione avvenne nel 1575, dopo un travagliato cammino. Il richiamo a ritornare alla pratica di una fede cristiana autentica passò attraverso umili persone, che il Signore mise sulla sua strada e la grazia cominciò ad operare in lui nell’Anno Santo 1575. Cesare celebrò il suo giubileo e tornò al Signore sotto la guida del gesuita padre Pequet. Cambiò vita, riprese gli studi, interrotti nell’età adolescenziale, e si avviò al sacerdozio. Dopo la morte di un fratello, canonico del capitolo della cattedrale di Salone-de-Provence, ottenne le sue prebende. Ordinato prete nel 1582, all’età di 38 anni, divenne un appassionato catechista “delle verità che sono via al cielo” e le offrì alla sua gente come “pane spezzato”, con stile semplice, immediato, figurativo e comprensibile da tutti.

Nel silenzio dell’eremo di St. Jacques, situato sulla collina che domina la sua città, s’immerse in un prolungata preghiera e nello studio del catechismo “ai parroci”, frutto del Concilio di Trento. Da lassù raggiunse paesi e città della Provenza, stabilendosi, infine, ad Avignon. Colpito dallo zelo catechistico di San Carlo Borromeo, vescovo di Milano, di cui conobbe l’opera indirettamente, si adoperò per l’l’insegnamento catechistico ai bambini della città e della campagna e l’organizzazione nelle parrocchie della Compagnia della Dottrina Cristiana. Per fare questo lui e altri sacerdoti si riunirono nel 1592 e diedero origine all’Istituto della Dottrina Cristiana.

Seguirono anni di fecondo apostolato catechistico a cui si dedicò con zelo. Con l’aiuto di suo cugino, diede inizio in Francia anche a un Istituto femminile, seguendo la regola delle Orsoline di Santa Angela Merici. Le componenti erano chiamate Figlie della Dottrina Cristiana o Orsoline di Francia. Il Beato fu particolarmente devoto alla Madonna Addolorata. Soffrì molto, fisicamente e moralmente e nel 1594 divenne completamente cieco. Il 1° aprile 1607 ricevette il viatico e, durante la Veglia Pasquale, il 15 aprile del 1607, morì nella casa di St. Jean le Vieux, in Avignone.

Paolo VI lo proclamò Beato il 27 aprile dell’anno santo 1975, additandolo alla Chiesa come modello per i catechisti.

Daniela Catalano

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