Beato Francisco Palau
Il 20 marzo la Chiesa ricorda il Beato Francisco Palau y Quer, sacerdote spagnolo dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e fondatore delle congregazioni dei Fratelli Carmelitani delle scuole, delle Suore Carmelitane Missionarie e Missionarie Teresiane.
Nacque nel 1811 ad Aytona, nella diocesi di Lèrida (Catalogna), da una modesta famiglia di contadini. A 14 anni poté frequentare come esterno il seminario diocesano, riuscendo poi, col suo impegno, a ottenere una borsa di studio, per esservi accolto. A 21 anni, però, affascinato dalla figura del profeta Elia, decise di farsi carmelitano, entrando nel noviziato dell’Ordine a Barcellona, dove fece la professione solenne il 15 novembre 1833 e prese il nome di Francesco di Gesù Maria Giuseppe. Era intanto scoppiata la guerra civile e il convento fu incendiato dai rivoluzionari cosiddetti “liberali”; i religiosi furono costretti a fuggire. Per alcuni mesi Francesco si dedicò alla preghiera e a sperimentare la vita eremitica. Poi tornò in famiglia. I primi due anni di sacerdozio visse in una grotta, in preghiera e penitenza. Quando accettò di dedicarsi al ministero della predicazione, si trovò coinvolto nelle intricate vicende politiche del tempo, al punto che, nel 1840, fu esiliato in Francia per circa undici anni. Si occupò anche della composizione di alcune opere teologiche.
Per difficoltà con il vescovo del luogo, dovette trasferirsi a Cantayrac, dove trascorreva intere giornate in alcune umide grotte pregando e nutrendosi solo di pane, frutta e verdure.
Rispose ai sospetti suscitati dal suo stile di vita con due libri.
Sognava intanto di creare una comunità maschile e una femminile di vita contemplativa, ma incontrò la decisa opposizione del vescovo locale.
Per realizzare tale sogno tornò in Spagna nella diocesi natale e poi si trasferì a Barcellona dove fondò la Scuola delle Virtù una scuola di catechismo per adulti. Mandato al confino a Ibiza tornò a vivere da eremita. Deciso comunque a dedicarsi all’attività pastorale nelle isole Baleari, ottenne dalla Santa Sede il titolo di missionario apostolico, e vi esercitò per tre anni il suo apostolato. Nel 1860 poté tornare a Madrid dedicandosi al servizio apostolico della Chiesa. Insieme alla devozione per la Chiesa, alimentava anche il culto a Maria checonsiderava come “archetipo perfetto”. La caratteristica del “carisma carmelitano” del beato Francesco Palau era quello di una Chiesa “contemplata” nella sua mistica “personalità”. Nell’ultimo periodo si dedicò a fondare e dirigere gruppi di laici “carmelitani” che si dedicassero all’insegnamento religioso all’infanzia e alla cura degli infermi a domicilio. Morì a Terragona nel 1872, ed fu beatificato da San Giovanni Paolo II il 24 aprile del 1988.
Daniela Catalano