Benedetta Primavera

Visualizzazioni: 46

Di Silvia Malaspina

Cara la mia Primavera, stai portando un bel po’e di novità rispetto al passato e non tutte positive: gli studi hanno assodato che l’equinozio non cade più il 21 marzo, ma un giorno prima, il 20 marzo e questo anticipo, causa la rotazione dell’asse terreste, durerà fino al 2102. Ai miei occhi, cara Primavera, checché ne cantasse Loretta Goggi, non sei mai stata “maledetta”: ho sempre benedetto il tuo arrivo come una vera e propria liberazione dall’oscurità e dal rigore invernale. Il mese di marzo ha iniziato a fiorire sotto i miei occhi, nonostante la prevalenza di giornate uggiose e freddine; al mio risveglio mi sento confortata dall’alzataccia causata dall’insonnia nell’udire il gran da fare che si danno i passerotti a chiacchierare da un ramo all’altro, mentre tutto attorno se ne sta silente, sprofondato in morbide piume. Dalle notizie che mi giungono, però, cara Primavera, sembra che questo elegiaco quadro, apprezzato con così tanta intensità solo da noi metereopatici, sia minato da preoccupanti notizie sullo stato di salute del nostro pianeta. I documenti dell’Organizzazione mondiale della meteorologia parlano di “allarme rosso”, poiché la temperatura media globale del 2024 è aumentata di 1,6° C, superando il limite di 1,5° C fissato dall’Accordo di Parigi del 2015. La relazione Global Climate Highlights 2024 di Copernicus (la componente del programma spaziale dell’Unione europea che osserva il nostro pianeta) conferma che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato e che sono stati bat- tuti tutti i record negativi, sia per le emissioni di gas serra, sia per lo scioglimento dei ghiacciai. Inoltre le temperature della superficie del mare sono rimaste eccezionalmente elevate, con conseguenti disequilibri nell’ecosistema e la comparsa di specie acquatiche tropicali anche nel Mare Nostrum. La riprova che la frequenza e la gravità complessiva degli eventi meteorologici estremi siano in aumento è giunta anche dal fatto che sulla Penisola Iberica il tuo arrivo è coinciso con quello del ciclone Martinho, una pericolosa tempesta atlantica, che ha causato tre morti e centinaia di persone evacuate. Eppure, cara Primavera, io persevero nell’amarti: “Primavera dintorno/ Brilla nell’aria e per li campi esulta/ Sì ch’a mirarla intenerisce il core”… E se si inteneriva anche quel pessimista cosmico di Giacomo Leopardi, sei proprio benedetta!

silviamalaspina@libero.it

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *