Bidà martire del comunismo

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Di Daniela Catalano

Si chiama Olga Bidà la beata di questa settimana e fa parte del gruppo di 24 martiri del comunismo beatificati il 27 giugno 2001 da san Giovanni Paolo II nel viaggio a Leopoli. La Chiesa la ricorda il 28 gennaio. Nasce nel 1903 a Cebliv, un villaggio in Ucraina, in una comunità greco-cattolica. Olga entra giovanissima nel monastero delle suore della congregazione di san Giuseppe, che sorge vicino a casa. Dopo la professione religiosa prende il nome di Olympia e lavora nella scuola, dedicandosi all’educazione cristiana delle ragazze nel villaggio. Nel 1938 è nominata superiora del monastero nella città di Chyrov. Diventa poi maestra delle novizie e si impegna nell’assistenza ad anziani e malati. Nel 1939, con l’invasione dell’esercito sovietico nell’Ucraina Occidentale, iniziano le repressioni in massa e le monache devono togliere l’abito religioso e disperdersi, andando a vivere in piccoli appartamenti. Durante l’occupazione tedesca, suor Olympia e le consorelle si preoccupano di trovare i generi alimentari necessari e distribuirli ai più bisognosi e organizzano momenti di preghiera comune. Dopo l’unione dell’Ucraina occidentale con l’URSS, inizia il processo di liquidazione della chiesa greco-cattolica e la deportazione in massa della popolazione locale in Siberia, con l’accusa di aver sostenuto il movimento nazionalistico. Nel 1950 tutte le suore del monastero sono arrestate mentre ritornano dalla Messa e, in cambio della liberazione, gli agenti propongono di passare alla Chiesa ortodossa. Ottenuto un netto rifiuto, sono tutte trasportate nel lager di Borislav. Il processo viene celebrato il 18 marzo 1950 e suor Olympia è condannata al confino perpetuo nella regione di Tomsk in Siberia per attività antisovietica e propaganda religiosa. Giunta in un altro lager, a Kharsk, continua a esercitare il suo apostolato, attraverso gruppi di preghiera e supporto ai prigionieri. Insieme alle compagne, viene sistemata in una piccola casa e ogni giorno costretta al lavoro. Le condizioni di vita difficili e la mancanza di ogni assistenza sono la causa della morte di suor Olympia il 28 gennaio 1952, a soli 49 anni.

cadarita@yahoo.it

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