Bolletta del gas alle stelle
Di Cesare Raviolo
Nel 2025 famiglie e imprese rischiano un nuovo “caro gas”. Da mesi, infatti, il Ttf (prezzo di riferimento del gas olandese) del megawattora (un 1.000.000 di Watt, applicati costantemente per un’ora) ha superato quota 55 euro, un livello che non si vedeva da ottobre 2023. Secondo la Commissione europea, il rincaro sarebbe da attribuire alla fine delle forniture russe, una decisione che ha trasformato il settore in un campo minato. Preoccupano soprattutto le frequenti oscillazioni, diventate ormai, la norma: un’ondata di freddo imminente fa impennare le quotazioni, mentre una parziale riapertura dei flussi dalla Russia rallenta la speculazione. Il mercato resta in bilico, con valori destinati a mantenersi superiori più del doppio rispetto a quelli di inizio 2021. Nei prossimi mesi, secondo la Commissione, il mercato del gas rimarrà fragile, con la fine dell’accordo di transito tra Russia e Ucraina che aggiungerà ulteriori pressioni sulle quotazioni. A pagare un prezzo particolarmente elevato saranno le industrie europee: quasi 5 volte di più delle concorrenti USA. La volatilità del mercato del gas rischia di tradursi in un salasso per famiglie e imprese. Le previsioni parlano di un aumento delle bollette del gas per le famiglie di 350 euro all’anno, mentre i piccoli commercianti rischiano di vedere i costi energetici lievitare in un anno fino a 4.500 euro. L’Unione europea sta lavorando a un piano, che sarà presentato il 26 febbraio, per contrastare tale rincaro. Dan Jorgensen, commissario europeo all’Energia, ha detto che verranno usati tutti mezzi possibili per ridurre i costi nel breve periodo, mentre si punta a strategie di lungo termine per eliminare definitivamente ogni dipendenza dai combustibili fossili. Tra le soluzioni ipotizzate, ci sarebbe il “disaccoppiamento” tra elettricità e gas, che potrebbe finalmente ridurre i costi sfruttando il minor prezzo delle rinnovabili. Il quadro risulta complicato per la presenza di elementi contrastanti che possono influire sulla domanda di gas e, quindi, sui prezzi. Se da un lato, il ristagno dell’economia europea non dovrebbe alimentare particolari tensioni, dall’altro il buon andamento delle economie asiatiche e la necessità per alcuni Paesi, tra cui l’Italia, di ripristinare al 90% il livello degli stoccaggi potrebbero favorire l’aumento del prezzo del gas. La prevalenza di uno o dell’altro di questi fattori potrà incidere più o meno pesantemente sul prezzo finale, cioè sulle nostre bollette e, quindi, sulla nostra economia domestica.
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