Brividi lungo la schiena

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Di Carlo Zeme

Ho lavorato sette anni in un negozio di abbigliamento. In quel negozio tante ore le passavo in magazzino, del resto, io e i miei colleghi facevamo di tutto: vestire i manichini, la cassa, spostare la merce arrivata con il corriere e stoccarla negli scaffali. Ho seguito diversi corsi sulla sicurezza nel luogo di lavoro, spesso mi è stato parlato della schiena e dei rischi che si corre a prendere sottogamba le modalità di spostamento di scatole e pesi. È andato sempre tutto bene e baldanzoso ho attraversato gli anni di magazzino come se fossi intoccabile. La scorsa settimana però sono stato dal mio medico di base; entro, spiego che per la prima volta in vita mia sento un forte mal di schiena e aggiungo il particolare di essere il papà di una bimba di poco più di un anno. La dottoressa si alza dalla sedia e si mette davanti a me poi con tono pacato mi dice: «Se non vuole rovinarsi la schiena sua figlia deve sollevarla così»; mima esattamente il gesto che nei corsi sulla sicurezza erano diventati ritornelli famigliari, si muove lentamente per mostrarmi come sollevare il carico dal basso verso l’altro con le gambe piegate. Margherita paragonata a un pacco di vestiti o a una montagna di scatola di scarpe. Mi scappa un sorriso con la sensazione di déjà-vu, penso subito ai passi incerti che ogni giorno stanno diventando sempre più lunghi e sicuri, a quella corsa che non si può ancora definire tale lungo il corridoio di casa che sembra una discesa ripidissima, ai salvataggi all’ultimo secondo di mamma e papà che ricordano una parata epica all’incrocio dei pali oppure alle mezz’ore in braccio per prendere sonno. La voce della dottoressa mi desta dal torpore e mi riporta sulla terra: «Le ricordo anche che alla sua età i tempi di ripresa sono veloci, e farebbe bene a camminare un po’ per tenersi in allenamento…». Mentre sto scrivendo volevo rassicurare tutti che la schiena va meglio, i salvataggi al volo continuano e il sollevamento bimbe è più attento nella forma. La grande novità è che si respira aria primaverile e se tutto va bene torneremo a fare lunghe passeggiate.

carlo.zeme@gmail.com

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