Casa Pound a Tortona tra un coro di no

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Ha suscitato stupore venerdì scorso nelle vie del centro di Tortona la presenza massiccia di carabinieri e polizia in assetto antisommossa a presidiare piazza Duomo, via Emilia, i portici e via Pellizzari dove la sera è stata inaugurata la sede cittadina di Casa Pound. I militanti, guidati dal presidente nazionale Gianluca Iannone (che è arrivato dopo le 20), erano separati da un cordone di forze dell’ordine dai manifestanti di Tortona Antifascista che ha radunato, già nel tardo pomeriggio, molti cittadini, sezioni Anpi del Tortonese e dell’Alessandrino, sindaci e politici, per la contromanifestazione di protesta. Striscioni, discorsi e il coro “Bella ciao” hanno testimoniato che una parte di Tortona si sta opponendo con forza alla nascita della sezione di Casa Pound, movimento che, come ha scritto qualcuno, non è mai stato dichiarato anticostituzionale o illegittimo e quindi ha il diritto di inaugurare sedi alla pari di altri. È sempre su questo filo sottile del diritto che si giocano le battaglie più pericolose: sappiamo che le idee di Casa Pound rievocano tristi spettri del passato, di un passato terribile per il Paese e dunque non mi stupisco che ci siano persone che non stiano al gioco, che facciano sentire il loro dissenso. Forse, così facendo, danno ancora più visibilità al movimento però credo che sia peggio tacere, fare finta di niente, essere indifferenti. Ciò che sicuramente non accetto sono le critiche alle forze dell’ordine: hanno fatto bene il loro dovere. Quante volte si è letto di tafferugli finiti in tragedia? A carabinieri e polizia va il nostro plauso per la difesa della sicurezza. Mentre io continuerò a difendere, per quel che posso, la sicurezza dei valori della democrazia che sembrano scivolare verso la banalità e la violenza e che sono messi in discussione con troppa faciloneria.

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