Case di riposo: è emergenza personale
Anziani e Rsa. Solo in provincia di Pavia, nelle 84 residenze, servirebbero 300 professionisti in più. Situazione analoga nella porzione alessandrina del territorio, dove si segnalano 350 posti letto in meno per l’assistenza residenziale ai malati
È emergenza personale anche nelle Rsa del nostro territorio. A mancare soprattutto personale infermieristico e operatori socio sanitari (Oss). Ma anche sul fronte medico le carenze sono significative. A tal punto che nelle strutture per anziani si sta pensando di stipulare contratti libero professionali con personale appena andato in pensione.
A livello nazionale, nelle Rsa manca all’appello il 26% degli infermieri, il 13% degli Oss e il 18% dei medici, a causa di una carenza strutturale di figure professionali e di una competizione tra settore sanitario e sociosanitario nell’attrarre nuove leve. E quelle che ci sono non sono abbastanza per assistere i circa 4 milioni di italiani non più autosufficienti. Tali carenze rischiano di declinarsi, concretamente, in una possibile compromissione dei servizi.
La pandemia ha lasciato il segno. Solo in provincia di Pavia, nelle 84 residenze, servirebbero 300 professionisti in più. Situazione analoga anche nella porzione alessandrina del territorio, dove gli operatori del settore segnalano 350 posti letto in meno per l’assistenza residenziale ad anziani e fragili (con il rischio di perderne altrettanti nel 2023) a causa delle chiusure di numerosi presidi in provincia fondamentalmente a causa dell’aumento vertiginoso dei costi delle bollette per energia e riscaldamento e dell’inflazione che vanno, anche qui, ad aggiungersi alla carenza endemica di personale specializzato soprattutto infermieristico, di fisioterapia e di Oss.
«Abbiamo assistito – l’analisi di Giovanni Belloni, medico e presidente di Simersa (Società italiana medici Rsa) – alla migrazione di molti operatori verso le strutture ospedaliere perché lì potevano contare su stipendi più alti in un momento in cui l’emergenza era quotidiana. Così molte case di riposo sono entrate in un periodo di difficoltà organizzativa perché strutturale, tendenza che ora sembra invertirsi».
Mancano infermieri e Oss, ma anche medici. La media è di 1 camice bianco per struttura, fatta eccezione per quelle di dimensioni maggiori dove si arriva a una media di 2 o 3. Comunque troppo pochi; ne servirebbero almeno 100 per la sola provincia di Pavia. Non è facile reperirli – chiarisce Belloni – in quanto molti sono andati in pensione, mentre i giovani si dedicano alla specialità». Spesso i medici preferiscono incarichi “a gettone”, più remunerativi, assunti da società private o cooperative per fronteggiare emergenze negli ospedali pubblici.
Secondo l’analisi del presidente di Simersa, «attualmente le Rsa sono in grande difficoltà. È vero che se c’è un’emergenza si chiama il 118, ma è alla normale amministrazione che bisogna guardare, perché quella è il punto debole. Alcune Rsa si affidano a cooperative per assicurare il servizio di assistenza, proprio perché non trovano professionisti disponibili a firmare contratti con la struttura».