Casei Gerola e Voghera: «no» al biodigestore

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I cittadini si uniscono in comitato per la raccolta firme

VOGHERA – Dopo la battaglia vinta dal territorio contro la realizzazione dell’impianto di Pirolisi a Retorbido, il fronte del no si riunisce di nuovo schierando tanti cittadini contrari al progetto di due biodigestori nei comuni di Voghera e Casei Gerola. E mentre il “Comitato per il no” e il gruppo “Volontà San Vittore” continuano la raccolta firme in piazza, anche le amministrazioni comunali hanno deciso di scendere in campo per impedire la realizzazione dei due impianti.

Il sindaco di Casei Leonardo Tartara (nella foto) ha ottenuto in questa campagna il sostegno di Coldiretti e di 30 Comuni. «Il comune di Casei Gerola è favorevole alla produzione di energia da fonti rinnovabili e a progetti concepiti nel rispetto delle persone e del territorio. – afferma Tartara – Abbiamo analizzato questa proposta attentamente da un punto di vista tecnico grazie alla nostra Consulta Ecologica, nella quale siedono tecnici esperti insieme ad agricoltori ed ecologisti che ben conoscono il nostro territorio. Una sintesi unitaria è stata trovata in Consulta tra professionisti, maggioranza e minoranza consiliare». «Abbiamo riscontrato anche diverse criticità, – continua Tartara – e ne cito solo alcune: dal consumo di suolo agricolo strategico (quando nel nostro comune sono presenti diverse aree dismesse che sono state inserite di recente nelle zone di rigenerazione urbana) a emissioni odorigene che per stessa ammissione del proponente superano i limiti accettabili. Rispettiamo il lavoro dei funzionari della Provincia che devono esaminare la richiesta e riteniamo di dover confermare anche nella prossima conferenza del 28 ottobre la nostra posizione».

Sul biodigestore di Voghera il neo eletto sindaco Paola Garlaschelli ribadisce la sua contrarietà: «Resta la mia ferma opposizione al progetto già annunciata in campagna elettorale.

Abbiamo richiesto un rinvio della conferenza di servizi per poter approfondire l’argomento e abbiamo incaricato un tecnico che, in collaborazione con le funzioni preposte del Comune, esaminerà a fondo il progetto per l’emissione di un parere finale dell’amministrazione con contenuto tecnico».

Mattia Tanzi

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