Cassa integrazione per tutti i dipendenti della Pernigotti

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La scelta della Proprietà ha provocato malcontento

NOVI LIGURE – Tutti i dipendenti della Pernigotti sono in cassa integrazione fino al 30 marzo.

Questa la scelta dei dirigenti della fabbrica dolciaria novese dopo l’assemblea permanente sui due turni, dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22, organizzata dai lavoratori con timbrature regolari ma con il blocco della produzione.

Una decisione che ha provocato la reazione dei vertici dell’azienda cittadina, i quali hanno contestato ai dipendenti l’astensione dal lavoro. Tiziano Crocco, segretario provinciale Uila Uil, ha sottolineato come questa presa di posizione del personale sia stata vista di fatto dai piani alti come uno sciopero, che però non è mai stato indetto. Uno scenario che continua ad aggravarsi in attesa del cruciale incontro fissato, proprio il 30 marzo, al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, dopo l’invio di una lettera da parte dell’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ai ministri Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti.

Un appuntamento dal quale si attendono risposte concrete, vista la scadenza al 30 giugno della cassa, che potrebbe segnare la parola fine dello storico marchio locale. Del piano industriale da circa 4 milioni di euro inizialmente prospettato dai Toksoz, è stato rispettato poco o nulla.

Insieme a una produzione azzerata, al di là di piccole commesse per l’estero, il pensiero va a una Pasqua ormai imminente che non vedrà la Pernigotti tra i brand protagonisti sugli scaffali dei supermercati italiani.

Luca Lovelli

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