Cena con album di famiglia

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Di Carlo Zeme

«Se non si spaventa, viene un capolavoro, altrimenti…». Scatto, flash e stampa automatica di quattro istantanee da documento d’identità. Margherita è stata ferma, non ha avuto paura e ha guardato la macchina fotografica affascinata come succedeva ai nostri avi anche perché, a pensarci bene, da quando è nata è stata immortalata quasi esclusivamente da fotocamere di cellulari, a eccezione solo della macchina fotografica di Albi e Michi, gli amici che scattano foto stupende sempre rigorosamente con una “vera” macchina. Aveva ragione il fotografo, quelle quattro foto minuscole sono un capolavoro e subito hanno vinto la palma di salvaschermo per qualsiasi dispositivo digitale di mamma e papà. La foto l’abbiamo fatta per la carta d’identità, quella che io feci a 15 anni e sotto la voce “segni particolari” avrebbero dovuto scriverci acne ovunque e pochi peli al posto della barba. Le foto in generale stanno accompagnando Margherita da otto mesi a questa parte, anzi, anche prima abbiamo fermato nel tempo il pancione che l’ha custodita. Giorno dopo giorno stiamo costruendo un archivio che un domani probabilmente le farà esclamare: «Chi è questo signore?» oppure «Perché questa persona è vestita in modo strano…?» e potrebbe accadere in salotto al termine di lunghissime cene come ci è successo più volte sfogliando i nostri rispettivi album di famiglia. La parte più difficile non è tanto scattare le foto ma selezionarle tra le migliaia che facciamo, stamparle, appiccicarle e aggiungere una didascalia. Ricordo l’album di famiglia fatto da mio nonno che era puntuale e preciso, quello dei miei genitori invece era partito bene e poi si è perso un po’ con l’arrivo del secondo genito (che sarei io…), mentre il diario della nonna Francesca è pieno zeppo di didascalie e aneddoti con ogni tappa della crescita di Melina e poi di suo fratello Gioele. Siamo curiosi di vedere come sarà questo nostro album di famiglia. Nel frattempo ci stiamo portando avanti sugli inviti a cena per poi… sfogliare gli album di famiglia.

carlo.zeme@gmail.com

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