Che fine ha fatto il Terzo Valico?
L’opera è ferma. I lavori di scavo hanno subito una battuta d’arresto. Ma quindici giorni fa gli esponenti della Commissione opere pubbliche del Piemonte hanno visitato il tunnel e il camerone per l’interconnessione con la linea ferroviaria all’interno del cantiere del Basso Pieve, a Novi Ligure
di Luca Lovelli
Ancora tutto fermo al cantiere Radimero di Arquata Scrivia. Da giugno 2022 la talpa meccanica utilizzata per i lavori del Terzo Valico ferroviario non si muove, anzi è stata smontata. Dicono per condizioni morfologiche impreviste. Dovrà essere rimontata all’esterno e riadattata alla composizione delle rocce. Al momento, non si conoscono ancora i tempi di ripartenza degli scavi, anche se il general contractor WeBuild non ha modificato l’ipotetica data di termine dell’opera, al momento prevista per fine 2025.
Quindici giorni fa gli esponenti della Commissione opere pubbliche del Consiglio regionale hanno visitato il tunnel e il camerone per l’interconnessione con la linea ferroviaria storica all’interno del cantiere del Basso Pieve, a Novi Ligure. Un appuntamento al quale hanno partecipato i vari schieramenti politici con i rispettivi rappresentanti regionali. Ai tecnici sono state rivolte domande sulla gestione dell’amianto nei cantieri stessi. L’opera complessiva si inserisce nel corridoio Reno-Alpi, una delle tratte della Rete Strategica Transeuropea di Trasporto (TEN-T core network) che unisce le regioni europee più densamente popolate e a maggiore vocazione industriale. La nuova linea alta velocità e alta capacità si sviluppa lungo 53 km, di cui 36 in galleria, ed è collegata alla linea esistente attraverso 4 interconnessioni, lunghe 12 km previste a Voltri, Genova Parco Campasso, Novi e Tortona. Partendo dal nodo del capoluogo ligure, corre lungo la direttrice Genova-Milano, fino a Tortona, e lungo la Alessandria-Torino, fino alla città dei Campionissimi. A quel punto s’innesta sulle linee esistenti di connessione con Milano e Torino. L’infrastruttura permetterà di aumentare l’offerta di trasporto, migliorando i collegamenti ferroviari fra il sistema portuale ligure e i porti dell’Alto Tirreno e il Nord d’Italia, il Centro e Nord Europa e, grazie anche ai contestuali interventi di potenziamento del nodo di Genova, di sviluppare una rete da dedicare ai flussi di traffico metropolitano dell’area genovese. Il potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova assicurerà infatti la connessione dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il porto storico del capoluogo, permettendo il collegamento diretto per i treni merci in partenza e in arrivo dal porto, e consentirà di separare i flussi di traffico tra treni regionali e treni a lunga percorrenza con una conseguente potenzialità di incremento dell’offerta dei mezzi regionali e metropolitani.
Il progetto del Nodo Ferroviario di Genova prevede il completamento delle opere civili delle Gallerie Colombo, San Tommaso e Polcevera e, insieme al Terzo Valico dei Giovi e allo scalo merci “Campasso”, rientra in un progetto unificato nel 2019, con il quale si vuole dare lo slancio decisivo nell’ottica della nuova ferrovia tra Genova e la valle del Po.