Ci sono auguri anche per voi!

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di Maria Pia e Gianni Mussini

È cominciato tutto nel dicembre del primo anno di matrimonio. Gianni era in ospedale per una operazioncina al setto nasale e, convalescente, ammazzava il tempo scrivendo biglietti natalizi in cui sinteticamente informava sulle novità di casa e su cui infine apponeva una stellina autoadesiva.

Mettendo insieme lo sconfinato numero di fratelli e parenti della sua famiglia con quello – pure senza fine – degli amici che la famiglia di Maria Pia aveva accumulato nei troppi traslochi resi necessari dal lavoro di papà Ugo, si arrivava a una somma impressionante. Che cresceva ancora se si aggiungeva il “pacchetto” di inglesi e altri europei fidelizzati da Gianni nelle sue scorribande giovanili, per non parlare dei compagni militari e infine del gruppone dei comuni amici universitari.

Cartoncino per cartoncino, stellina per stellina, francobollo per francobollo, indirizzo per indirizzo…

Ma la remunerazione – bisogna ammetterlo – era abbondante, alimentando amicizie che avrebbero reso bella la vita della famiglia.

Crescendo gli impegni e arrivata la terza figlia, Gianni prese – come scrisse – una “decisione estrema”, ispirata all’esempio di un amico dei tempi dell’università, l’inglese David Fletcher: girovago per l’Asia e l’Africa con il Programma Alimentare Mondiale, David mandava circolari natalizie in cui aggiungeva a mano un buon augurio personalizzato.

Gianni fece lo stesso, naturalmente alla sua maniera. Così, con gli anni, le sue lettere di Natale diventarono un genere letterario vero e proprio, buono per tutti i destinatari: gli ex alunni e gli amici lontani, gli scettici e le suore di clausura, e così via… Il segreto era mantenere uno stile leggero e autoironico, che informasse degli eventi principali accaduti in famiglia, ma anche dei più divertenti e curiosi.

L’avvento del web permise di risparmiare tempo e denaro (quello dei francobolli), anche se qualche destinatario tecnologicamente meno provveduto continuò a essere raggiunto nel modo tradizionale.

Ma dopo una decina di anni, più grandi i figli ed esauritosi il genere, Gianni e Maria Pia dovettero arrendersi a un’ulteriore evoluzione. Crearono così una pagina antologica sul Natale (con versi più e meno famosi, meditazioni, vignette, cronache), che fosse insieme ecumenica e spiritosa e che suscitasse un briciolo di speranza e consolazione. Largo dunque, per esempio, al commosso Natale dell’esistenzialista ateo Jean Paul Sartre e al Pellerossa nel presepe di Rodari, a un D’Annunzio per una volta non libertino e all’intensa riflessione di Paolo VI, alle vignette di Linus e Giannelli oppure alle folgorazioni di Woody Allen e del nostro Achille Campanile («Il tacchino va bene per il Natale, ma il Natale non va bene per il tacchino»).

Il prodotto finale viene ancor oggi mandato alle mailing-list di casa. Se vi piace l’idea, inviateci una email e da ora in poi sarete dei nostri!

cantiamolavita@katamail.com

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