Come si diventa educatori
Concluso il primo modulo della Scuola proposta dalla Pastorale Giovanile
TORTONA – Si è concluso sabato 26 novembre il primo modulo della “Scuola educatori”, proposta dalla Pastorale giovanile diocesana e aperta a tutti coloro che accompagnano i ragazzi nei percorsi di crescita umana e spirituale in parrocchia, oratori e associazioni.
I nove incontri che compongono l’offerta della Scuola sono suddivisi in tre moduli distinti: l’accoglienza, la progettazione e l’annuncio, l’educativa di strada.
La scuola non è al suo esordio ma ogni ripresa è sempre nuova.
Non si tratta di lezioni frontali ma di incontri partecipati: la composizione del gruppo diventa elemento di novità per le edizioni che si succedono. Quest’anno sono presenti diverse età – dai ragazzi più giovani (la più piccola ha tredici anni) fino agli adulti – e diverse vocazioni e carismi.
Questa è la prima ricchezza: potersi trovare a vivere questa esperienza in un continuo confronto fra generazioni e stati di vita, avendo lo stesso obiettivo.
Gli incontri partecipati fanno vivere un passaggio fondamentale: per essere educatori bisogna essere disposti a lasciarsi educare.
È stato vissuto fin dal primo incontro, lasciarsi educare ad accogliere l’altro: affinare l’attenzione necessaria a cogliere lo spiraglio che permette di avvicinare la persona rispettando il suo modo di essere.
Il secondo incontro ha aiutato a lasciarsi educare ad ascoltare in un confronto sulle opinioni che reciprocamente si hanno del mondo giovanile e del mondo adulto.
Il terzo incontro ha insegnato a lasciarsi educare a collaborare con l’altro: un laboratorio per programmare l’accoglienza alla prima giornata del Grest o per progettare un percorso post-cresima per i ragazzi delle medie.
Dopo la pausa natalizia, la Scuola riprenderà a febbraio per il secondo modulo e a marzo per il terzo. È possibile frequentare anche solo un modulo. Per informazioni e nuove iscrizioni si può inviare una mail (pastoralegiovaniletortona@gmail.com).
Simona Novembrino