Con il Baskin vince sempre l’inclusione
Il Derthona Basket per 4 giorni ha ospitato giocatori da tutta Europa impegnati nel torneo. Al primo posto la squadra serba di Sebac
TORTONA- Nel tardo pomeriggio di mercoledì 18 settembre si è svolta la cerimonia di apertura del torneo internazionale di Baskin “EuroHoop 4 All 2.0” che si è concluso sabato 21 settembre. La manifestazione sportiva organizzata da Derthona Basket, in collaborazione con l’associazione Baskin, si è aperta con una sfilata delle squadre partecipanti in piazza Duomo, alla presenza delle autorità locali e di numerosi appassionati. Il sindaco di Tortona, Federico Chiodi, ha sottolineato l’importanza di questo evento sportivo di inclusione. Sono intervenuti anche il prefetto di Alessandria, Alessandra Vinciguerra e il vescovo Monsignor Guido Marini, che ha rivolto un importante messaggio , parlando dello sport come veicolo di pace per avvicinare i popoli e le culture. L’assessore regionale Enrico Bussalino ha portato il saluto della Regione Piemonte, orgogliosa di ospitare sul territorio un evento di tale portata e rilevanza sociale. Era presente anche il presidente del Derthona Basket, Marco Picchi, che ha definito il torneo un “antipasto” di quello che accadrà dopo l’apertura della Cittadella dello Sport. I presentatori, Lorenzo Pinciroli e Sonia Bedeschi, hanno chiamato vicino a loro i giocatori della Bertram, Tommaso Baldasso, Tommy Kuhse, Justin Gorham e Andra Zerini, per effettuare il sorteggio dei gironi per il torneo concluso con le finali nella Facility della Cittadella dello Sport. Prima della cerimonia, presso la Sala Romita del Municipio si è tenuto il convegno “Le nuove frontiere dello sport integrato e inclusivo”, nel quale sono intervenuti tra gli altri il Ceo di Derthona Basket, Ferencz Bartocci, la direttrice della Scuola di Sport e Salute, Rossana Ciuffetti, il presidente dell’associazione Baskin, Antonio Bodini. Il torneo, finanziato con fondi europei di progetto Erasmus e ha portato in città oltre 300 persone tra atleti, tecnici e accompagnatori da Spagna, Francia, Benelux, Germania, Serbia, Romania, Bulgaria, Malta, Croazia, Serbia, Grecia. A vincere è stata la squadra serba di Sebac, in finale sull’Italia. Sono stati organizzati anche corsi di perfezionamento curati dai formatori affiliati alla Eisi, la federazione cui afferiscono gli sport inclusivi. «Il gioco ha un regolamento complesso ma riesce a tenere insieme tutti, non ci sono persone che stanno a guardare. – ha spiegato il cremonese Antonio Bodini – Giocano insieme uomini, donne, persone con difficoltà motorie e atleti di basket. Ci sono 5 ruoli diversi a seconda del grado di difficoltà e di autonomia di ciascun atleta: il gioco ha quattro canestri, uno dei quali riservato a persone che non possono muovere la carrozzina autonomamente e che possono così segnare punti». Il Baskin è uno sport inclusivo, ma anche agonistico, perché si decreta un vinto e un vincitore e si gioca con tutto l’impegno possibile. La tre giorni ha dimostrato la capacità della città di accogliere eventi internazionali e come la Cittadella, intitolata a Marcellino e Pietro Gavio, potrà essere un punto di aggregazione anche per attività sociali legate allo sport, che il Derthona vuole intensificare non solo nel basket.
Stefano Brocchetti