«Con la forza dello Spirito» Mons. Guido Marini è vescovo

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Domenica 17 ottobre l’ordinazione nella basilica di San Pietro, presieduta dal Papa

Il colonnato del Bernini domenica 17 ottobre ha accolto come in un abbraccio quanti hanno partecipato alla Messa dell’ordinazione episcopale di monsignor Guido Marini e di monsignor Andrés Gabriel Ferrada Moreira, sacerdote cileno eletto arcivescovo titolare di Tiburnia e dal 1° ottobre Segretario della Congregazione per il Clero. La cerimonia è stata presieduta dal Papa che per anni ha avuto come stretto collaboratore don Guido, Maestro delle Celebrazioni pontificie.

Nella Basilica di San Pietro, cuore della cristianità, si respirava un clima di attesa e di trepidazione. L’emozione era tangibile. Da tutto il mondo sono giunte persone che hanno voluto condividere la festa della Chiesa per i suoi due nuovi pastori, come una signora giapponese che da anni segue Mons. Marini sul web. Particolarmente numerosi i pellegrini – circa 250 – giunti dalla diocesi di Tortona per pregare con chi è stato posto dal Pontefice alla guida della Chiesa di San Marziano. Intorno al grandioso altare della confessione, sopra la tomba dell’apostolo Pietro, hanno trovato posto i sacerdoti, tra cui i “nostri” don Claudio Baldi, don Luca Gatti, il cancelliere diocesano mons. Mario Balladore, padre Simone Baggio, don Renzo Vanoi, rettore del santuario della Madonna della Guardia di Tortona, l’orionino don Patrizio Dander, i familiari, gli amici e i collaboratori dei due nuovi vescovi e le autorità tra cui il senatore Massimo Berutti, i sindaci di Tortona, Federico Chiodi, insieme al presidente del Consiglio comunale Giovanni Ferrari Cuniolo, di Carezzano Luigi Prati, di Cassano Spinola Alessandro Busseti, di Pozzolo Formigaro Domenico Miloscio, di Borghetto Borbera Enrico Bussalino, di Serravalle Scrivia Domenico Carbone, di Alzano Scrivia Adolfo Guagnini, il presidente del Consiglio comunale di Novi Ligure, Oscar Poletto, la vicesindaca di Mornico Losana Ilaria Rosati e molti altri. Al rito, diretto dal nuovo maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, hanno preso parte cardinali, arcivescovi, vescovi e sacerdoti della Curia romana.

Le voci del coro della Cappella Sistina, che hanno intonato il canto “Chiesa di Dio”, hanno accolto l’ingresso del Papa, accompagnato dai co-consacranti che erano il cardinale Beniamino Stella, prefetto emerito della Congregazione per il clero e gli arcivescovi Marco Tasca, francescano conventuale, metropolita di Genova, Lazzaro You Heung-sik, prefetto della Congregazione per il clero e vescovo emerito di Daejeon, in Corea e Vittorio Francesco Viola, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e arcivescovo emerito di Tortona.

I due ordinandi si sono fermati ai piedi dell’altare, insieme a monsignor Mario Bonati, vicario generale della diocesi di Tortona, a don Daniele Lottari, a don Fernando Ferrada e a padre Francisco Bribiesca. Con l’antifona d’ingresso è iniziata la celebrazione liturgica e dopo la proclamazione della Parola e la lettura del brano del vangelo di Marco della XXIX Domenica del Tempo Ordinario, è seguito il canto del “Veni Creator”. Poi, il clero e i numerosi fedeli nella navata centrale, nel silenzio gravido di attesa, hanno udito levarsi la voce del cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, che ha presentato al Papa i due eletti e ha chiesto la loro ordinazione: «Beatissimo Padre, la Santa Chiesa Cattolica chiede che siano ordinati vescovi i presbiteri Guido Marini e Andrés Ferrada Moreira». «Molto volentieri» la sua risposta.

Nell’omelia il richiamo «all’alta responsabilità ecclesiale» che li attende. «“Episcopato”, infatti, è il nome di un servizio non di un onore – ha detto il Papa – non come volevano i discepoli, uno alla destra, uno alla sinistra». Al vescovo, dunque, «compete più il servire che il dominare». Ha esortato Marini e Ferrada Moreira ad «ammonire, rimproverare, esortare con magnanimità e dottrina» e ad essere «custodi della fede, del servizio, della carità nella Chiesa». La vicinanza per i successori degli apostoli si moltiplica e si fa in quattro. Diventa vicinanza a Dio nella preghiera, agli altri vescovi – «mai sparlare dei fratelli vescovi», – ai sacerdoti che «devono sapere di avere un padre» e «al santo popolo fedele di Dio». Perché solo «sulla strada della vicinanza è possibile imitare il Signore». Al termine Marini e Ferrada Moreira sono stati interrogati dal Santo Padre sul proposito di custodire la fede ed esercitare il loro ministero. E per nove volte nella basilica è risuonato il loro «Sì, lo voglio», pronunciato con voce ferma e sicura. Entrambi si sono prostrati a terra per consegnare se stessi a Dio e invocare da lui la pienezza della grazia e la protezione dei santi nel canto delle litanie. Quindi si sono inginocchiati davanti al Santo Padre che ha imposto loro le mani sul capo, così come hanno fatto tutti gli altri vescovi presenti. Poi, mentre i diaconi Ernesto Stramesi e Mario Merendi per Mons. Marini e gli altri due per Mons. Ferrada Moreira tenevano aperto il libro del vangelo sul loro capo, Papa Francesco, con i concelebranti, ha proclamato la preghiera di ordinazione. «Con la forza dello Spirito» sono entrati a far parte dei successori degli apostoli. Sono seguiti i cosiddetti “riti esplicativi”, che consistono nell’unzione con il sacro crisma, nella consegna del libro dei vangeli, dell’anello “segno di fedeltà nell’integrità della fede e nella purezza della vita”, della mitra e del pastorale “segno del ministero di pastore”, che deve avere cura del suo gregge. I nuovi vescovi sono stati accompagnati dal Santo Padre sui seggi loro riservati sull’altare e hanno ricevuto l’abbraccio di pace del Papa, pieno di riconoscenza per Marini. Molto commovente è stato quello con mons. Ravelli, successore nell’incarico di cerimoniere pontificio e quello con Mons. Vittorio Viola, suo predecessore a Tortona. Momenti intensi, di fraterna condivisione e comunione in Cristo.

Un caloroso applauso ha accompagnato i due vescovi mentre salutavano i loro parenti. Dopo la Comunione, nel silenzio della preghiera, si è innalzato il canto del “Te Deum”. Le parole di lode hanno accompagnato Marini e Ferrada Moreira nel loro percorso attraverso la lunga navata della basilica, benedicendo i presenti. Tanti gli occhi lucidi per la commozione e pieni di gioia. Tornati sull’altare, Mons. Guido Marini, a nome anche di Mons. Ferrada Moreira, si è fatto «voce di un’unica voce e di un cuore unico» e ha voluto dire «grazie» a Papa Francesco «per le molteplici attestazioni di paternità vera, di calore umano e spirituale, di vicinanza premurosa e di fiducia che ha sempre avuto per noi» e a quanti erano sulla tomba di Pietro «per aver pregato con noi e per noi». «Grazie» anche alle famiglie e soprattutto ai genitori.

La solenne benedizione ha concluso l’Eucaristia, culminata con l’antifona mariana “Sub tuum praesidium” nella quale tutta l’assemblea si è affidata alla Vergine Maria.

Lo «stupore per il dono ricevuto» ha accompagnato i fedeli sul sagrato di San Pietro dove sotto l’azzurro del cielo si aveva la certezza di aver vissuto un momento indimenticabile per la storia della Chiesa universale. Mons. Marini è il nuovo pastore «scelto, amato, inviato» dal Signore in mezzo al suo gregge che lo aspetta il 7 novembre, alle ore 16, a Tortona. In Aula Nervi ha salutato i sindaci e alcuni rappresentanti della nostra diocesi e, pur nella trepidazione di una grande responsabilità che lo attende, ha manifestato la sincera volontà di essere «a servizio» della famiglia che gli è stata affidata.

Daniela Catalano

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