Confronto pubblico e privato: solo parole?
Il sindaco vede uno spiraglio sul futuro dell’ospedale
Tortona – Il futuro dell’ospedale di Tortona potrebbe essere in un partenariato pubblico-privato.
Sembrerebbe questa la notizia più significativa – strategica – tra quelle emerse dall’incontro, preannunciato nell’ultimo numero del nostro giornale e avvenuto lo scorso 27 gennaio, tra l’Asl di Alessandria, rappresentata dal direttore generale Valter Galante, il sindaco di Tortona, Federico Chiodi, il presidente dell’assemblea dei sindaci del Cisa Gianni Tagliani e il presidente del Cisa Riccardo Parlati.
Il comunicato stampa riferisce che sarà avviato un confronto interaziendale con le strutture regionali e con l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, il privato accreditato e l’Asl AL, per mettere a punto un progetto di potenziamento del presidio tortonese, pur mantenendosi “in questo primo step”, entro i confini della famosa, e da più parti vituperata, DGR 1-600 del 2014.
Il modello che sarà sviluppato prevede che “le specialità siano integrabili tra loro, formando un in- treccio di competenze e nuovi assetti all’interno della struttura”.
Queste espressioni, non immediatamente traducibili in fatti concreti, rendono piuttosto evanescenti i contenuti dell’asserito potenziamento, anche se sono già stati individuati i compiti di ciascun par-tner dell’operazione.
Infatti, l’Asl dovrà potenziare le strutture già presenti, concentrandosi sui punti di forza dell’ospedale (Ortopedia, Chirurgia, Senologia e Radiologia) e realizzando la Riabilitazione; l’Aso sosterrà l’attività specialistica a livello ambulatoriale; il privato fornirà le competenze attualmente non presenti nell’ospedale. Le domande terra-terra, ma cruciali – Riaprirà Cardiologia? E Neurologia? Quali reparti saranno attivati? Come sarà il Pronto Soccorso? – per ora non trovano chiari riscontri, così come non è stata chiarita la tempistica di redazione del progetto, posto che la sua realizzazione sarà necessariamente post Covid. Dall’incontro, dunque, non sono venute tutte le risposte che i tortonesi vorrebbero avere; tuttavia, come ha dichiarato il sindaco Chiodi, «è la prima volta, da quando l’ospedale è stato declassato, che l’Asl si confronta con il territorio per un progetto di rilancio della struttura».
I cittadini e i pazienti, pur prendendo atto del clima più collaborativo, non riescono ad essere del tutto fiduciosi: il pericolo che sia-no, ancora una volta, soltanto parole, esiste.
Non va enfatizzato, ma neppure sottovalutato e i sindaci lo sanno.
Cesare Raviolo