Convegno delle Confraternite

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Giovedì 15 agosto ad Arquata Scrivia il primo incontro diocesano dopo il Covid. Presenti i confratelli di Retorbido, Variana, Vargo, Viguzzolo, Garbagna, Vignole, Pontecurone, Serravalle, Rivanazzano e Sorli

ARQUATA SCRIVIA- Si è tenuto nel pomeriggio della Solennità dell’Assunta, il 15 agosto scorso, ad Arquata Scrivia alla presenza del vescovo Mons. Guido Marini il primo Convegno delle Confraternite Diocesane dopo la pandemia da Covid19. L’iniziativa è stata organizzata dalla Priorato Diocesano delle Confraternite sotto la Direzione del Delegato Vescovile Don Gino Bava col patrocinio dell’Amministrazione comunale arquatese e la collaborazione attiva della locale Confraternita di San Carlo. Sono giunte rappresentanze di una decina di confraternite diocesane (con circa 50 partecipanti). Erano presenti rappresentanze delle Confraternite di Retorbido, Variana, Vargo, Viguzzolo, Garbagna, Vignole, Pontecurone, Serravalle, Rivanazzano e Sorli. Il Convegno ha avuto come cornice la Festa Patronale di Arquata Scrivia e si è strutturato principalmente in un momento di preghiera in chiesa con i vespri solenni animati dal canto dei confratelli arquatesi e per le vie del paese al seguito della venerata statua. L’ultima iniziativa del genere si era tenuta sempre ad Arquata nel 2015 sempre in occasione della festa patronale e ora si cercherà di renderla strutturale privilegiando la partecipazione alle feste patronali delle varie confraternite. Don Gino Bava, Delegato vescovile, nel suo indirizzo di saluto e di ringraziamento a Mons. Vescovo ha sottolineato l’importanza della “testimonianza di fede e di fraternità” attuata da questi sodalizi, molto attivi anche a sostegno del prossimo e ha auspicato che ogni confraternita che reca nel nome stesso la parola “fraternità” possa sempre più camminare nella concordia e nell’unità per portare speranza e luce a questo mondo martoriato dall’egoismo, dalle divisioni e dalla guerra. Il vescovo nella sua omelia ha riportato una citazione di sant’Agostino “Salvati dall’Amore, cantiamo un canto nuovo” sottolineando come solo l’amore e l’amare possano davvero soddisfare le attese profonde nel nostro cuore e ricordando che l’Assunta ci parla di una salvezza piena e completa che finalmente riempie il cuore dell’uomo, ha invitato i presenti e in modo particolare i confratelli e le consorelle a guardare a Lei come esempio e pegno di salvezza. Al termine della processione il parroco don Michele Chiapuzzi ha voluto ringraziare Mons. Marini, le confraternite presenti e tutti coloro che hanno contribuito a rendere più bella e solenne la festa patronale, la prima per lui dall’inizio del suo ministero ad Arquata. Suggestiva la solenne Processione per la via centrale di Arquata che porta l’antico nome di Libarna con l’effigie della Beata Vergine Assunta venerata nella chiesa parrocchiale coi confratelli nei loro tradizionali abiti con il loro labari, stendardi e mazze processionali. Di notevole effetto e di grande impatto emotivo oltre che di ovvio richiamo di fede l’incedere del crocifisso processionale della locale Confraternita, attorno al quale si sono alternati nell’onere e nell’onore di portarlo un bel gruppo di confratelli di Arquata tra cui non pochi giovani. Il tutto ha avuto come coronamento un signorile rifresco offerto nell’atrio del palazzo comunale dalla confraternita arquatese con il sindaco Alberto Basso a fare gli onori di casa e salutare gli intervenuti, considerando per Arquata “un onore ospitare il Vescovo e una così nutrita rappresentanza da tutta la Diocesi”.

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