CORONAVIRUS: l’epidemia è scoppiata anche da noi

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Il Coronavirus è arrivato anche in provincia di Pavia. I primi contagi hanno interessato la settimana scorsa i centri della Bassa Pavese che distano pochi chilometri dalla “zona rossa” che il Governo ha individuato in 10 Comuni del Lodigiano, tra cui Codogno e Casalpusterlengo, dove si è sviluppato il focolaio principale del virus e dove è stato individuato il “paziente 1”, che ora è ricoverato al Policlinico “San Matteo” di Pavia. I dati diffusi dalla Regione Lombardia all’inizio di questa settimana, quando il nostro giornale è andato in stampa, parlano di oltre 40 casi, concentrati soprattutto a Pieve Porto Morone, Miradolo Terme, Santa Cristina e Bissone, ma anche a Pavia e in Oltrepò pavese, a Stradella, Ponte Nizza, Zavattarello. Una vera e propria emergenza, tanto che anche il nostro territorio è stato inserito ovviamente nella cosiddetta “zona gialla”, dove fino alla fine di questa settimana è in vigore l’ordinanza della Regione che ha sospeso le attività scolastiche, ha vietato incontri pubblici e funzioni religiose e imposto la chiusura dei bar dalle 18 di sera fino alle 6 di mattina. A Stradella, Casteggio e Bressana si sono fermati anche i mercati, nonostante l’ordinanza consentisse almeno ai banchi degli alimentari di poter esporre. La situazione sta avendo pesanti ripercussioni anche dal punto di vista economico con città deserte e cali drastici di lavoro per le attività commerciali piccoli e grandi. Sul fronte sanitario ospedali e farmacie sono in prima linea: martedì scorso i reparti di Medicina di Stradella e Voghera sono stati chiusi al pubblico per la presenza di alcuni casi sospetti e il personale e i pazienti sono stati sottoposti a tampone faringeo. Ma è allarme per la scarsità di dispositivi di protezione, come mascherine e guanti, in tutti i reparti. Anche in molte farmacie della provincia i dipendenti si sono attrezzati con mascherine e guanti per servire i clienti. Accessi praticamente vietati ai famigliari dei degenti in tutte le case di riposo: in quella di Stradella, ad esempio, già dalla scorsa settimana il direttore sanitario ha imposto la mascherina a tutto il personale e ha limitato drasticamente le visite, solo in caso di necessità e sempre con le adeguate protezioni. Le ripercussioni dell’emergenze Coronavirus stanno colpendo anche il settore dei trasporti: mentre quello di linea su gomma non ha subito sostanziali modifiche, Trenord ha prima sospeso interamente la linea ferroviaria Pavia-Codogno e poi l’ha riaperta parzialmente fino a Chignolo Po, ultima stazione prima della “zona rossa”. Ed è proprio qui, a soli cinque chilometri dai blocchi stradali che impediscono l’accesso e l’uscita dalla zona del focolaio, che si vive con maggiore apprensione questo momento. A Pieve Porto Morone, ad esempio, dove si sono manifestati i primi due casi, i titolari dei bar e delle attività commerciali si sono subito messi in “autoquarantena”, nonostante l’ordinanza consentisse loro di rimanere aperti almeno durante il giorno. Solo di recente qualche negoziante è tornato a rialzare la saracinesca. Difficili anche i collegamenti con la zona del Lodigiano: tanti pavesi che vanno a lavorare lì sono a casa in ferie perché gran parte delle ditte hanno chiuso; anche a Chignolo Po la “Izo”, una ditta che produce farmaci e vaccini per uso veterinario, rimarrà chiusa tutta settimana per precauzione, nonostante non ci siano stati episodi di contagio.

Anche il Tortonese sta vivendo con preoccupazione questa emergenza. A Tortona nella giornata di domenica 23 febbraio si sono vissute ore di apprensione a seguito dell’arrivo al Pronto Soccorso di una persona con difficoltà respiratorie. Eseguito il tampone, l’uomo è risultato negativo, per cui l’allarme è rientrato. È stato però necessario chiudere per l’intera giornata il Pronto Soccorso, nei cui locali l’uomo è stato tenuto in precauzionale isolamento con la moglie asintomatica. A fare emergere il sospetto di virus l’arrivo nel residence di proprietà della famiglia di un ospite proveniente dalla zona di Lodi, che tuttavia anch’egli non presentava alcun sintomo. Alle sette persone clienti del residence nella giornata è stato chiesto di non lasciare le camere fino all’arrivo, in serata, dei risultati del test. Sempre in serata è stata allestita davanti all’ospedale la tenda da campo destinata ad accogliere chi manifesta sintomi sospetti, differenziando così il percorso da ogni altro tipo di utenza.

Anche in città è stata applicata l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che prevede la sospensione dell’attività didattica, la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, chiuso o aperto al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa, la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura e la sospensione di ogni viaggio di istruzione sul territorio nazionale. Da segnalare un giorno di stop anche per la ditta chimica “Lamberti” di Viguzzolo dopo che un dipendente di Ponte Nizza ha spiegato di essere stato a contatto con un contagiato: per precauzione così la ditta, di concerto con il Comune, ha effettuato una procedura di sanificazione. Gli uffici del Comune di Tortona, invece, sono aperti solo su prenotazione per evitare il più possibile i contatti. Sempre domenica, altri due casi sospetti a Pozzolo Formigaro. Si tratta di padre e figlia. Traportati all’ospedale di Alessandria per gli accertamenti, sono risultati negativi.

Al momento di andare in stampa (cioè alle ore 12.00 di mercoledì 26 febbraio), a Novi Ligure non si segnala nessun problema. Anche qui sono in vigore le norme regionali con il sindaco Gian Paolo Cabella e gli amministratori impegnati a monitorare la situazione. Il consiglio comunale previsto per la serata del 28 febbraio è stato rinviato.

L’emergenza Coronavirus sta incidendo fortemente sulla vita delle persone: per paura di un prolungarsi di questa situazione i supermercati della zona, come gli Esselunga di Broni e Voghera o i punti vendita Gulliver, sono stati letteralmente presi d’assalto con gli scaffali che si sono svuotati in poche ore.

Oliviero Maggi (ha collaborato: Stefano Brocchetti)

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