Creare lavoro per i giovani disabili

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A Stradella “HUB-ILITY Oltrepò Pavese”. Il “Santachiara” è capofila. Si prevede in 2 anni la presa in carico di 80 persone

STRADELLA – È stato presentato nei giorni scorsi, presso la Sala Brambilla del Centro polifunzionale di Stradella, il progetto “HUB-ILITY Oltrepò Pavese”, che si pone l’obiettivo di promuovere l’inclusione socio-lavorativa di giovani con disabilità, in età compresa tra i 16 e i 35 anni. Di tale progetto è capofila l’istituto “Santachiara” che collaborerà con una rete di enti e di Amministrazioni comunali al fine di creare agli utenti del progetto le condizioni per una vita indipendente e autonoma. Alla conferenza hanno partecipato, insieme alle docenti Simona Cazzola e Federica Morini, i ragazzi della classe III Impresa e alcuni studenti in rappresentanza delle classi III Sala e III Cuochi. A occuparsi del servizio del brindisi e del banchetto finale sono stati i giovani della II Sala, coadiuvati dalla docente Marina Riccardi. Durante la presentazione sono intervenuti Roberto Daffonchio, dirigente del settore Politiche per l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone con disabilità di Regione Lombardia, che ha portato i saluti dell’assessore regionale Elena Lucchini, il consigliere provinciale Andrea Frustagli, il vicesindaco di Stradella, Dino Di Michele, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Broni, Christian Troni. A illustrare il progetto sono state Paola Daglio, direttrice dell’Area Sviluppo del “Santachiara”, e Elisabetta Fogola, psicologa e coordinatrice disabilità della sede di Voghera. A seguire, sono intervenuti i rappresentanti della rete partner del progetto (Asst Pavia, scuole, Amministrazioni comunali, cooperative sociali, Anffas Broni-Stradella). Le azioni del progetto riguardano laboratori per le abilità e la partecipazione attiva con percorsi di formazione, tirocini di inclusione, inserimento lavorativo in contesti protetti; percorsi di orientamento per sostenere il giovane e la famiglia nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta e il potenziamento dell’autonomia personale; gemellaggi per la diffusione delle sperimentazioni (Cfp di Como dei padri Somaschi). Le attività prevedono, in due anni, la presa in carico di 80 persone (di cui 50% donne), la realizzazione di almeno 20 tirocini in aziende, di cui 10 inserimenti lavorativi. Il progetto, del valore di 200 mila euro, punta a 100 ore medie di intervento per destinatario, 40 famiglie da coinvolgere, 7 inserimenti lavorativi a 6-12 mesi dalla fine del progetto, che terminerà a settembre 2025. «Quando un territorio crede in un progetto si riesce a realizzarlo. – ha sottolineato Daffonchio – Raccoglieremo sicuramente risultati evidenti da cui trarre nuovi stimoli per bandi futuri».

Oliviero Maggi

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