Cusmano l’apostolo dei poveri

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Di Daniela Catalano

Il beato di questa settimana ha testimoniato il suo amore a Cristo amando profondamente i poveri. Giacomo Cusmano, che la Chiesa ricorda il 14 marzo, nasce a Palermo il 15 marzo 1834 in una famiglia benestante. Rimasto orfano di madre a 3 anni ed educato dalla sorella maggiore Vincenzina, dimostra fin da ragazzo una notevole sensibilità per le sofferenze del prossimo. Frequenta le scuole dei Gesuiti e poi s’iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia, laureandosi a 21 anni e svolgendo per qualche tempo la professione medica a San Giuseppe Jato alle porte di Palermo. In questo periodo sperimenta in prima persona le piaghe della miseria che affliggono tanta parte della popolazione a causa di ricorrenti carestie ed epidemie e della grande diseguaglianza sociale. Consigliato dal suo direttore spirituale, Giacomo decide di farsi sacerdote ed entra nella congregazione di san Filippo Neri. Ordinato nel 1860, inizia il suo ministero proprio a San Giuseppe Jato. Nel 1864 il beato sente che Dio gli affida la missione di “apostolo della carità”, che si traduce nel dono di sé ai più bisognosi in un servizio eroico. Dopo aver aperto la “Casa dei poveri”, fonda l’associazione “Il boccone del povero”, nome ispirato da una pia pratica che Giacomo vede compiere nella ricca famiglia di un suo amico. Arriva anche a mendicare per le vie di Palermo, per raccogliere cibo da distribuire agli innumerevoli bisognosi. La sua opera incontra numerose difficoltà, ma con la sua immensa fiducia in Dio, Cusmano prosegue nel cammino e apre prima l’istituto delle “Suore Serve dei poveri” e poi la congregazione dei “Missionari Servi dei poveri”. “Vivere alla presenza di Dio e in unione con Dio; ricevere tutto dalle mani di Dio; far tutto per puro amore e gloria di Dio”: questo il pensiero al centro delle sue regole e delle sue lettere spirituali. Durante un’epidemia di colera a Palermo, Giacomo si dedica ad aiutare i malati, mentre prega dicendo: «Dio, colpisci il pastore, ma risparmia il gregge». Il 14 marzo 1888 il sacerdote, provato dalle fatiche, muore il giorno prima del suo 54° compleanno. San Giovanni Paolo II l’ha beatificato il 30 ottobre 1983.

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