Custodire, ascoltare e curare i più piccoli

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A Genova la riunione dei referenti diocesani per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili

GENOVA – Giovedì 13 febbraio nel seminario di Genova si è svolta la riunione dei referenti diocesani per la Tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Erano presenti, con il vescovo referente Mons. Guglielmo Borghetti e il coordinatore regionale, il canonico Bruno Scarpino, della Diocesi di Albenga-Imperia, la presidente dell’ufficio nazionale Chiara Griffini e la coordinatrice Emanuela Vinai, i referenti di tutte le Diocesi della Regione Ecclesiastica Ligure. Quella di Tortona era rappresentata dall’incaricato mons. Pierangelo Pietracatella e da Antonella e Franco Boarin. Il focus dell’incontro si è acceso sul minore e sono stati fissati i tre paradigmi possibili: proteggere il minore (Protezione); garantire l’interesse del minore come soggetto portatore di diritti che gli devono essere garantiti (Garanzia) e salvaguardare il minore e promuovere tutti gli a- spetti di benessere di un bambino inteso come bene-relazionale (Salvaguardia). Protezione, Re-azione, Pro-azione: osservare per generare cura per consentire alla Chiesa di generare il bene. Il minore è portatore di diritti e l’adulto che ha la responsabilità nei suoi confronti. Il minore ha il diritto di essere ascoltato e per questo è stata posta l’attenzione sulla relazione fra il minore e l’adulto in una prospettiva evolutiva. Tutto ciò che si pone in essere nel qui d ora è un germe di crescita per il futuro. È emersa la necessità di un continuum tra formazione e Centro di ascolto che diventi una sentinella sia per gli ambienti ecclesiali sia per la società, di protezione, garanzia e salvaguardia, permanente e proattiva. Non bisogna avere paura, ma presentare un approccio delegato a tutta la comunità nella quale ognuno faccia la sua parte. Aiutare a comprendere che la tutela è delegata a far star bene, partendo dall’educazione all’affet- tività e alla sessualità, dove le varie pastorali – famiglia, giovani e catechistica – lavorano in rete con insegnanti di religione ed, eventualmente, con cappellani degli ospedali e RSA in una sensibilizzazione culturale, tenendo presente il fatto che l’abuso è sistemico. È stato un incontro intenso nel quale le parole “custodire, ascoltare, curare” sono state al centro della condivisione. Per Antonella e Franco Boarin e per mons. Pietracatella è stata sicuramente un’occasione importante di condivisione e di ascolto.

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