Custodirò la tua Parola: il nuovo libro di Mons. Guido Marini
Il testo con le meditazioni dei giorni feriali è disponibile in tutte le librerie e online
TORTONA – Venerdì scorso è uscito in tutte le librerie italiane Custodirò la tua parola, il nuovo libro di Mons. Guido Marini. Il testo continua il cammino avviato nel 2020 con Fammi vivere secondo la tua parola e proseguito nel 2021 con La mia lingua canti le tue parole, tutti per Effatà Editrice. Dopo aver proposto i commenti alle letture delle domeniche, delle memorie, delle feste e delle solennità dell’intero anno liturgico, nei suoi tre cicli A, B e C e aver proseguito con quelli sulla prima lettura e il vangelo dei giorni feriali del Tempo Ordinario pari (Anno II), quest’anno il vescovo conclude il cammino con le meditazioni per i giorni feriali del Tempo Ordinario dell’Anno I (dispari).
Le pagine contengono riflessioni che scaturiscono dall’ascolto attento della Parola e dalla preghiera.
Il testo di Mons. Marini, che nel corso degli anni ha dato alle stampe numerosi volumi di poesie, spiritualità e biografie di testimoni della fede, è un valido sussidio per la formazione personale e per la preparazione delle omelie.
Il titolo, tratto dal Salmo 118, racchiude il desiderio di accogliere la Parola di Dio come un dono prezioso da custodire e amare.
Di seguito l’introduzione al libro di Mons. Guido Marini.
Il Santo Padre Francesco, a più riprese, ha suggerito di crescere nella familiarità con la parola del Signore. Nella cappella di Santa Marta, al momento dell’omelia durante la Messa del mattino, ha avuto modo di pronunciare le seguenti parole: «Vi faccio una domanda: ogni giorno ascoltiamo Gesù nel Vangelo, leggiamo un brano del Vangelo? La Parola di Gesù è il pasto più forte per l’anima, ci nutre la fede. Io vi suggerisco, ogni giorno, di prendere alcuni minuti e leggere un brano del Vangelo e sentire cosa succede».
Il presente volume intende essere una risposta alla domanda del Papa, un incoraggiamento e un invito a prendere sul serio il suo suggerimento, in modo tale che la parola del Signore possa divenire nutrimento quotidiano della nostra vita di fede. Non si dovrebbero mai dimenticare le note parole di san Girolamo: «L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo». Come è possibile, nel nostro cammino cristiano, tollerare una possibile «ignoranza di Cristo»?
Essere cristiani significa, anzitutto e prima di tutto, conoscere e amare il Signore Gesù Cristo e tendere ogni giorno di più a realizzare quanto sperimentato dall’apostolo Paolo: «Per me vivere è Cristo» (Fil 1,21).
Un celebre testo, che ha nutrito spiritualmente generazioni di uomini e donne di fede nel corso dei secoli, si intitola: Imitazione di Cristo.
Ciascuno di noi è chiamato a una tale imitazione, che nasce da un incontro di amore che ha cambiato la vita. L’incontro con il Risorto, infatti, è all’inizio di ogni itinerario di fede. Dal Risorto siamo rimasti affascinati, attratti, soprattutto salvati: la grazia della Redenzione ci ha comunicato la vita nuova dei figli di Dio, liberandoci dal peccato e dalla morte.
Da quel momento abbiamo deciso che la nostra vita sarebbe stata una risposta di amore all’Amore.
E l’amore chiede anche l’imitazione.
I commenti di seguito proposti, in forma breve e semplice, riguardano le letture delle Ferie del Tempo Ordinario Anno I (dispari).
Sono commenti che scaturiscono dalla preghiera e, attraverso la preghiera, conducono alla vita in Cristo. Non c’è, infatti, una vera lettura della parola di Dio che non sia orante e che non comporti un cammino di adesione progressiva alla volontà di Dio, con il crescere di una vera e propria passione per l’annuncio della salvezza. A ogni lettura, pertanto, si accompagni l’invocazione: «La mia lingua canti le tue parole» (Sal 119,172).