Dall’amore di Maria sgorga l’acqua viva

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Sabato scorso il quarto pellegrinaggio vocazionale al santuario della Guardia di Tortona. Il prossimo si terrà il 14 dicembre alle ore 9 a Fumo

TORTONA – Come lo scorrere i grani del Rosario, così si sono susseguiti i pellegrinaggi vocazionali presieduti dal vescovo Marini. Nel mese di ottobre la cadenza è stata settimanale, mentre da novembre è mensile. Sabato 9 i pellegrini si sono ritrovati al santuario della Madonna della Guardia, attesi da un delicato velo di nebbia che avvolgeva la chiesa. Monsignor Marini ha introdotto la preghiera mariana ricordando l’intenzione principale del peregrinare ai piedi di Maria: l’invocazione di vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Nella Relazione ai Vicariati del 25 settembre scorso il vescovo ha scritto: «Una comunità cristiana che riconosce la propria identità e si vede come comunità cristiana del Risorto, non può non avvertire l’esigenza costante di preghiera per le vocazioni, che non significa solo una breve preghiera recitata nelle intenzioni della Messa ogni tanto. Deve esprimersi piuttosto in una supplica permanente, che nasce da un cuore che sa, ha capito, avverte che senza sacerdozio non c’è Eucaristia, non c’è Chiesa, non c’è incontro con il Risorto, nel tempo presente della vita». La preghiera a Maria nel santuario orionino, come ha ricordato Mons. Marini, è stata rivolta a nome di tutta la Diocesi. Erano presenti i giovani che stanno vivendo il periodo di discernimento e formazione presso il seminario vescovile di Tortona, membri di diverse famiglie religiose, tra cui le PiccoleMissionarie della carità di don Orione. Ogni decina del Rosario è stata guidata da persone diverse, invitate dal rettore don Renzo Vanoi. La Messa che è seguita è stata presieduta dal vescovo e concelebrata da don Claudio Baldi, don Paolo Padrini e don Paolo Verri. Nell’omelia Mons. Marini ha preso spunto dalle letture, in particolare dal brano di Ezechiele. «Il profeta ci offre una splendida immagine: – ha detto – quella di un tempio da cui fuoriesce un torrente d’acqua viva. Ovunque passa questo torrente porta vita, bellezza, fecondità». È chiaro che il tempio è il Signore Gesù, come ha ricordato anche il brano tratto dal Vangelo di san Giovanni. «Ciascuno di noi – ha continuato – pensi a questo tempio splendido che è il Signore Gesù, e pensi che soltanto nella misura in cui vive, sta, entra in relazione con questo tempio la propria vita vive, vive davvero, è bella, risplende e anche ciò che di morto vi è presente ritorna ad una vita nuova». Monsignor Marini in conclusione ha affermato: «Oggi siamo qui in questo santuario con la Madonna davanti al Signore. Avvertiamo che qui noi riceviamo, attraverso Maria, la vita, perché riceviamo Lui. Allo stesso tempo avvertiamo anche che questo ricevere la vita, il ricevere Lui, diventa un mandato, una chiamata, a ricordarci che anche noi siamo il tempio di Dio, a ricordarci che anche noi siamo quell’acqua viva che scorre per i sentieri del mondo, che anche noi siamo quell’acqua viva che, proprio perché è l’acqua di Gesù in noi, non può che far fiorire tutto». L’audio dell’omelia si può ascoltare su Radio PNR (youtube e soundcloud). Il prossimo pellegrinaggio vocazionale si terrà sabato 14 dicembre alle ore 9 nel santuario della Madonna di Caravaggio a Fumo frazione di Corvino San Quirico.

Lucia Gradi

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