Damigelle e paggetti crescono
di Patrizia Ferrando
La settimana scorsa abbiamo parlato della presenza alle cerimonie nuziali di damigelle adulte, con non celata ispirazione americana. Non trascuriamo, però, la simpatica schiera dei paggetti e delle loro coetanee damigelle “piccole” o “damine” come si usa chiamarle secondo alcune abitudini meridionali.
Questa tradizione, radicata in Italia per cerimonie di ogni tono già negli anni Cinquanta, trae spunto dai matrimoni aristocratici, ma anche dal rimando rinascimentale ai valletti.
In area anglosassone i nomi attribuiti a questi bambini già ne indicano i compiti principali: le damigelle sono flowergirl e i paggetti ring bearer, rispettivamente spargere petali di fiori e portare gli anelli.
L’età considerata classica va dai tre ai sei anni, ma io sposterei la fascia sui quattro e gli otto o nove anni. I bambini devono restare tali ma, se l’espressione buffa o la giravolta di un paggetto suscitano tenerezza e allegria, nessuno gradisce che la voce dell’organo venga sovrastata da pianti improvvisi o che l’addobbo floreale subisca opere demolitorie di manine dispettose. Nell’immaginare il corteo, di conseguenza, conviene chiedersi se i bambini non siano troppo piccoli, se abbiano un minimo di attitudine a una circostanza insolita e, magari, se i loro genitori abbiano voglia di dedicarsi un po’ alla loro preparazione, per farli sentire felici coprotagonisti di un giorno importante, coinvolti e quindi disciplinati senza sforzo e soprattutto senza che loro, i bimbi, conservino il ricordo di una tortura.
Per gli abiti conviene ispirarsi alle foto dei matrimoni principeschi, con spunti replicabili anche a costo contenuto. I maschietti porteranno pantaloncini al ginocchio e deliziose camicie con il colletto tondo; le femminucce, coroncine di fiori freschi, abiti “bamboleggianti”, ma non troppo caricati di ornamenti. Tutti, calzini di filo e scarpe “bebè”. Spero sia superfluo annotare come certe proposte dei negozi – mi è capitato, purtroppo, di vedere bandane e top di pizzo per delle piccole di sette anni, accompagnate da gangster in miniatura con completo gessato – siano da rifuggire senza ulteriori commenti. Sono convinta che gli aspetti voluttuari, che potrebbero benissimo non esserci, vadano ancor più curati nei dettagli in quanto facoltativi: meglio evitarli che trascinarli con sciatteria.
Durante il rito damigelle e paggetti potranno prendere posto accanto ai testimoni oppure raggiungere i genitori.
All’ingresso, avranno preceduto la sposa, seguendo un capofila che regge gli anelli, eccetto due eventuali “addetti” alla sistemazione di velo e strascico. Alla fine della cerimonia escono prima degli sposi.
patrizia.marta.ferrando@gmail.com