Danni per 14 milioni di euro. Coinvolti 14 paesi. 350 segnalazioni di privati

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Il punto sul nubifragio della scorsa settimana in Oltrepò orientale. La Provincia di Pavia chiede lo stato di calamità naturale. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana scrive alla presidenza del Consiglio

BRONI – Ammontano a 14 milioni di euro i danni provocati dal maltempo che si è abbattuto la scorsa settimana sull’Oltrepò pavese orientale, con acqua, fango, vento e grandine, allagando case, garage e scantinati, danneggiando aziende e macchinari, devastando i vigneti.

La prima stima è stata fatta dalla Provincia in base alle 350 segnalazioni dei privati che sono state raccolte dai 14 Comuni maggiormente coinvolti (Canneto Pavese, Montescano, Cigognola, Broni, Santa Maria della Versa, Castana, Rovescala, Montecalvo Versiggia, Golferenzo, Volpara, Pietra de’ Giorgi, Stradella, Castana e Montalto Pavese). «Come Provincia abbiamo chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza regionale di primo livello, istanza di cui la Regione ha preso atto e ha fatto sua. – spiega il presidente della Provincia, Giovanni Palli, che lunedì ha partecipato a un tavolo tecnico in Prefettura – Inoltre, abbiamo annunciato al tavolo che provvederemo a sollecitare il riconoscimento dello stato di calamità naturale che interessa le aziende agricole».

I Comuni di Broni, Cigognola e Canneto Pavese avevano già deciso di inoltrare alla Regione la richiesta di stato di calamità naturale. E sempre lunedì scorso il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha inviato una lettera alla presidenza del Consiglio e al capo della Protezione civile per chiedere l’attivazione dello stato di emergenza per le province di Pavia, Brescia, Lodi e Cremona. «Sul territorio lombardo si sono verificati eventi meteorologici avversi di significativa intensità, che hanno causato dissesti e danni intensi, in particolare nei territori delle province di Brescia, Pavia, Lodi e Cremona. – scrive Fontana – Per contenerne gli effetti, in collaborazione con gli enti locali e le Prefetture sono state messe in atto misure rilevanti, sia in termini economici sia di impegno del volontariato di Protezione civile, con decine di organizzazioni coinvolte e centinaia di volontari attivati per garantire l’assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale, che ha invaso i centri urbani e gli edifici pubblici e privati, nonché per l’attivazione delle prime misure per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche».

In particolare, per quanto riguarda la provincia di Pavia, «nelle giornate del 26 e 27 luglio, le colate di fango dei bacini dei torrenti Scuropasso e Versa hanno coinvolto la viabilità provinciale (tra cui la SP 201) e comunale, interessato abitazioni civili, con alcuni nuclei familiari sfollati, e attività produttive» – precisa Fontana.

Sono cinque le famiglie sfollate sul territorio tra i Comuni di Montescano, Canneto Pavese e Cigognola. Le squadre della Protezione civile provinciale, dei volontari del Parco del Ticino di Vigevano, degli Autieri e dei Vigili del fuoco sono andate avanti per una settimana con interventi di pulizia e ripristino per liberare cortili, case, scantinati e garage allagati da acqua e fango. A Santa Maria della Versa sono scesi in strada anche una cinquantina di volontari, coordinati dalla Proloco e dal sindaco Stefano Riccardi, per dare una mano alle famiglie ancora in difficoltà.

Drammatico il bilancio per la viticoltura a causa della grandinata: in alta Val Versa perdite di prodotto fino all’80% che salgono al 100% a Rovescala, già colpita da altre due violente grandinate dall’inizio della stagione. Intanto, nel Casteggiano sono stati raccolti i primi grappoli della vendemmia 2022: «Quest’anno il via alla raccolta dell’uva sui nostri territori parte con quindici giorni di anticipo rispetto al 2021 a causa del grande caldo, anche con nottate afose e temperature elevate che non hanno permesso ai grappoli di prendere un po’ di “respiro” climatico con il tradizionale sbalzo termico. – spiega Coldiretti Lombardia – Sull’andamento stagionale pesano la siccità e gli eventi estremi come le grandinate che hanno colpito a più riprese la provincia di Pavia, primo territorio vitivinicolo a livello regionale. In Lombardia ci si attende comunque un’annata di buona o ottima qualità, ma per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo bisognerà aspettare l’evoluzione dei mesi di agosto e settembre».

Oliviero Maggi

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