Dietro a ogni santo c’è un prete di campagna
Raffaele Iaria racconta la vita del parroco di padre Pio
Una immensa folla, il 16 giugno di venti anni fa, riempiva piazza San Pietro e tutta via della Conciliazione, fino al lungotevere sotto Castel Sant’Angelo per la canonizzazione di Padre Pio da Pietrelcina. Si calcolarono circa 300 mila fedeli venuti da ogni parte d’Italia e dall’estero. Migliaia anche coloro che seguirono l’evento a Pietrelcina dove il frate era nato il 25 maggio 1887 e a San Giovanni Rotondo dove padre Pio ha vissuto 50 anni fino alla morte, avvenuta il 23 settembre del 1968.
In occasione di questo anniversario l’Editrice Tau ha dato alle stampe un volume del giornalista Raffaele Iaria dal titolo Zi’ Tore. Il ‘parroco’ di Padre Pio. Don Salvatore Pannullo. Una figura, quella del sacerdote, significativa per la formazione del futuro frate cappuccino.
“Molte volte ad orientare una vocazione è stata decisiva la testimonianza di un’altra anima votata senza riserve a Dio: testimonianze semplici, fatte di vita quotidiana, eppure capaci di mostrare Dio, di far percepire a tutti la sua voce, di rendere chiara – con un discernimento sapiente – la sua volontà”, scrive nella prefazione l’arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca.
Un prete, don Pannullo, che si fa storia in un piccolo comune del Meridione d’Italia oggi noto a tutti: Pietrelcina; un uomo, come scrive l’autore, che “scopre la santità di un giovane che diventerà il primo sacerdote stigmatizzato della storia e tra i più seguiti al mondo: padre Pio da Pietrelcina”. Don Pannullo, infatti, è stato parroco di questo centro dal 1901 al 1928. Una figura piuttosto trascurata nelle biografie di padre Pio ma importante per essere stata accanto a Francesco Forgione nel corso della maturazione della sua vocazione religiosa e che fu per certi versi consigliere e guida, maestro e amico, prima alla vigilia dell’inizio del noviziato nei Frati Minori Cappuccini e poi nei periodici soggiorni nel borgo natio per ristabilirsi in salute. Un sacerdote che seguì il giovane Forgione negli ultimi mesi di preparazione al sacerdozio, offrendogli istruzioni inerenti la liturgia e accompagnandolo per l’esame finale e il giorno dell’ordinazione sacerdotale il 10 agosto 1910 nel duomo di Benevento. Il primo a conoscere la storia delle stimmate, cosiddette invisibili, del frate, proprio un mese dopo l’ordinazione sacerdotale e “testimone privilegiato” di tanti eventi straordinari.
Il volume è arricchito da un saggio dello storico Marco Roncalli sui “parroci dei grandi”, dalla presentazione del sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone e da una postfazione del coordinatore dei Gruppi di preghiera di Padre Pio della Campania, fra’ Daniele Moffa.
L’autore
Raffaele Iaria, giornalista, lavora presso la Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana. E` accreditato presso la Sala Stampa della Santa Sede. Da anni si occupa di informazione religiosa. Autore di saggi e volumi, ha curato «Il mio Dio e` Tutto». Le preghiere di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II raccontato da chi lo ha «raccontato» (con Angela Ambrogetti). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Santa Faustina e la Divina Misericordia (2003), I Miracoli Eucaristici in Italia (2005), Padre Riccardo Lombardi (con Enzo Caruso; 2005), Giovanni Muzi. L’Apostolo della Misericordia (con Gianni Maritati; 2008), Per un mondo nuovo. Vita di padre Riccardo Lombardi (2009), Padre Pio. «Quei» giorni a Pietrelcina (2017), Verso un mondo migliore (2018).