«Dio si è fatto uomo ed è nato per noi»
Le celebrazioni del tempo di Natale presiedute da Mons. Vittorio Viola in cattedrale
TORTONA – Preparate e attese ogni mattina nella novena con il canto delle profezie e l’intensa meditazione di Mons. Viola sulle antifone maggiori, le feste del tempo natalizio, in cattedrale, sono state caratterizzate da grande solennità e da un notevole afflusso di fedeli, nel rispetto dei limiti imposti da questo particolare momento. Costante è stata la presenza del vescovo, che con i parroci don Baldi e don Ghiacci, i collaboratori del culto, i ministranti, il cantore, i lettori e i volontari del servizio, addetti a regolare l’ingresso e sanifi- care la chiesa, ha vissuto liturgie intense, ordinate e profonde. Nella quarta domenica di Avvento si è svolta la benedizione e la distribuzione delle statuine del Bambino Gesù, da porre nel presepio, in preparazione alla solenne liturgia “in nocte” della sera del 24 dicembre, alle ore 19. La celebrazione introdotta dal canto della “Kalenda” e l’annuncio della nascita del Salvatore, ha avuto un momento significativo durante la recita del Glo- ria, quando il Bambino Gesù, sorretto da Andrea e dai ministranti, ha fatto il suo solenne ingresso, attraversando la navata centrale e giungendo in presbiterio, dove Mons. Viola, dopo averlo mostrato al popolo, lo ha devotamente riposto nella mangiatoia a lato dell’ambone, in una candida corona di ciclamini. Durante l’omelia ha richiamato il silenzio della notte di Betlemme: «Dentro quel silenzio ci sono il canto degli angeli e solo la risposta dei pastori che vanno a vedere il segno del bambino posto nella mangiatoia.
Noi, invece, viviamo molte parole che creano confusione. Restiamo storditi dalle troppe parole.
Davanti alla prova della sofferenza e del dolore le nostre parole umane perdono forza e restiamo fragili e precari. Quello che è accaduto nella notte Santa ci riguarda da vicino, perché c’è una parola che è un fatto: è nato un bambino e questo bambino è Figlio di Dio.
L’Eterno che entra nel tempo.
Questo fatto dice l’amore di Dio per noi, fino a farsi piccolo e a colmare quella distanza tra noi e lui».
Alle 10.30 Mons. Viola ha presieduto la Messa del Giorno e il 31 dicembre la solenne celebrazione del “Te Deum” di ringraziamento.
Il canto alternato tra lui e il maestro Enrico Vercesi è stato molto suggestivo ed è stato un momento di autentica preghiera, che il vescovo ha introdotto con queste parole: «Sono le ultime ore di un anno difficile e saper portare sull’altare tutto quanto abbiamo vissuto dà senso a ogni cosa e riempie di significato ogni cosa. Tutto acquista il profumo dell’offerta.
Abbiamo molto da poter deporre sull’altare. Ciascuno di noi la propria esperienza e anche la vita di quanti non sono presenti, la città e la diocesi perché tutto possa inebriarsi del profumo dell’offerta di Cristo». Prima del canto dell’inno padre Vittorio ha aggiunto: «Lodiamo Dio per quello che lui è, unendo la nostra voce al coro degli angeli, nel riconoscere il suo amore per noi. Se la liturgia mette sulle nostre labbra molte parole di lode è perché fa bene a noi dare lode a Dio. Se dentro le fatiche della vita avessimo la lucidità della fede, invece di porre domande a un Dio che non esiste, perché elaborato dai nostri pensieri, e se mettessimo sulle nostre labbra la lode, questa sarebbe la prima medicina al nostro pianto».
Il primo giorno dell’anno, alle 10.30, Mons. Viola ha celebrato la Messa nella solennità di Maria Madre di Dio.
Significativa è stata anche la celebrazione di domenica 3 gennaio, alle 10.30, quando ha salutato gli aderenti all’Azione Cattolica, collegati online, a conclusione del convegno dedicato all’enciclica “Fratelli tutti”. Ha poi presieduto la solenne liturgia dell’Epifania, caratterizzata dal canto dell’Annuncio del giorno di Pasqua. «Questo annunzio della data della Pasqua – ha detto padre Vittorio – è sempre bellissimo perché ci fa sentire che il tempo che scorre si è riempito di senso con l’incarnazione di Gesù. È il compimento dell’opera della redenzione, iniziata con l’incarnazione; è la Pasqua che riempie lo scorrere del tempo della nostra vita. In questo tempo sapere che il 4 aprile è Pasqua, giorno al quale potremo prepararci con il Sacro Triduo, riempie tutto l’anno di Gesù Cristo».
Domenica 10 gennaio, nella festa del Battesimo del Signore, l’Eucaristia delle ore 9 ha concluso l’intenso e fecondo tempo di Natale.
Alle celebrazioni più importanti erano presenti il sindaco Federico Chiodi, il vicesindaco Fabio Morreale e il presidente del Consiglio comunale Giovanni Ferrari Cuniolo.
Claudio Baldi