Ditelo con i fiori
di Patrizia Ferrando
Gli omaggi floreali sono quasi proverbiali presenze quando si vuole palesare gentilezza o celebrare una festa. Non c’è evento che si rispetti senza un fiore.
Può essere un compleanno, un anniversario o qualunque occasione speciale.
Ma, nella grande ricchezza del mondo floreale, le scelte risultano al dunque abbastanza ripetitive, tra le rose, le orchidee, i bouquet profumati con fresie. Un tempo il linguaggio dei fiori veniva appreso quasi come scienza complessa: ora non decifriamo elaborazioni simboliche, ma si può partire dal loro vocabolario invisibile per regalare quanto di solito non si usa. Al limite, si può rafforzare il concetto col contenuto di un bigliettino.
I cactus, e in generale tutte le piante grasse, hanno un bel significato profondo legato proprio alla loro natura resistente e alla capacità di adattarsi a situazioni difficili. Per questo simboleggiano la forza, la perseveranza, la fedeltà e il sentimento duraturo destinato a resistere nel tempo.
Forse dovremmo regalarne sovente, considerandone il significato, più che l’aspetto spinoso e aggressivo!
La margherita, invece, agli antipodi, da sempre reca un messaggio intuitivo di purezza e nobiltà d’animo, sicuramente dovuto al candore dei suoi petali.
Un po’ come accade per il girasole, regalare margherite richiama subito allegria e sensazioni positive: diventano sinonimo di innocenza, semplicità e verità. Esiste anche la declinazione romantica, con la margherita indicata come un fiore associato all’amore: ricevere in regalo un mazzo di margherite equivale a una dichiarazione di amore fedele.
In realtà è un fiore che si presta per molte altre occasioni. Per esempio è adatto per celebrare il quinto anniversario di matrimonio ma anche per celebrare una nascita e quindi ottimo da regalare a una neo mamma, tanto più perché privo di profumazione eccessiva.
Secondo alcune interpretazioni, il numero tre ricorrente nell’iris – i petali in posizione verticale, quelli girati verso il basso, i boccioli per stelo – rimanda a quello della Trinità, motivo per cui l’iconografia cristiana ha assunto questo fiore come simbolo di fede, di coraggio e di saggezza.
Il fiore di iris viola (o “giaggiolo di S. Antonio”) è considerato simbolo di sapienza; bianco (“giglio di Firenze” o “giaggiolo bianco”), di purezza; blu (“giaggiolo odoroso” o “giaggiolo delicato”), di fede e di speranza, mentre in Giappone rappresentava le gesta eroiche della nobiltà.
Un mazzo di iris esprime simpatia e ammirazione, ma è specifico per una laurea, quale alternativa alle dominanti cromatiche del rosso o alle confezioni con alloro, in quanto riflette saggezza acquisita e coronamento di studi.
patrizia.marta.ferrando@gmail.com