«Diventare diacono per te è grazia»

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Nel giorno dell’Immacolata, in duomo a Voghera, Daniele Lottari ha ricevuto l’ordine del diaconato dalle mani del vescovo Mons. Vittorio Viola

VOGHERA – Martedì 8 dicembre, nella solennità dell’Immacolata Concezione, la Chiesa di San Marziano ha gioito per il dono dell’ordinazione diaconale di Daniele Lottari, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Vittorio Viola, nel duomo di Voghera, alle ore 16.

Alla funzione erano presenti i parroci della città, il vicario generale, mons. Mario Bonati, il direttore della Scuola diocesana di Teologia, don Maurizio Ceriani e numerosi confratelli, insieme ad alcuni diaconi permanenti.

Daniele, emozionato e sereno, ha esclamato con voce ferma il suo «eccomi» all’invito del vescovo a presentarsi per ricevere il sacramento. La cerimonia, animata dai giovani dell’oratorio, è poi proseguita con la proclamazione delle letture, del passo del Vangelo di Luca in cui «l’angelo Gabriele irrompe nella piccola casa di Nazareth e incontra la Vergine» e con la riflessione del pastore diocesano che si è rivolto direttamente a “Dede”, come tutti chiamano Daniele.

«Non era mai accaduto prima di questo istante che l’«eccomi» di Maria avesse potuto incontrare l’«eccomi» di Daniele – ha spiegato il presule – che, nell’intenzione e nel desiderio, lo ha pronunciato perché vuole tendere alla pienezza di quello di Maria che è subito pronta ad accogliere la sua parola per il fatto che vive costantemente alla presenza di Dio».

«Lei sceglie per sé il titolo di “serva”, – ha proseguito – pensata e creata per essere il grembo nel quale il verbo incarnato assume la stessa condizione di Gesù, figlio di Dio, che è il servo obbediente fino alla morte di croce». «Anche nel tuo «eccomi» – ha detto a Daniele – c’è la disponibilità al servizio. Non ci potrà essere altro ser vizio che il dono della vita. Tu diventi diacono per la Chiesa che ha bisogno di vedere in te il servire di Gesù Cristo, non altro».

«Noi contempliamo la fedeltà di Dio sulla tua vita – ha concluso padre Vittorio – e la tua disponibilità ad accogliere il progetto che lui ha su di te.

Noi chiediamo per te di poter essere servo come lo è stato lui e che possa essere piena la tua consegna al servizio della Parola, dell’altare e dei poveri in modo che il Signore porti a compimento l’opera che ha iniziato in te.

Diventare diacono oggi è per te una grazia e il tuo ministero è custodito nel grembo della Vergine».

Dopo la recita del Credo, sono seguiti i riti dell’ordinazione, con l’imposizione delle mani da parte del vescovo sul capo dell’ordinando per invocare il dono dello Spirito Santo, l’affidamento alla protezione dei santi e la preghiera di consacrazione del diacono chiamato a «compiere fedelmente l’o pera del ministero, vigilante e fedele nello spirito». Daniele, rivestito degli abiti diaconali, che sono la stola e la dalmatica, ha ricevuto il libro dei vangeli dal vescovo.

Prima della benedizione solenne il nuovo diacono ha voluto ringraziare il Signore per la chiamata, il suo vescovo e tutti quelli che lo hanno accompagnato nel suo cammino, dai formatori, alle comunità del seminario, ai genitori e al fratello.

Ha poi esteso i ringraziamenti anche a chi non era più presente fisicamente (don Enrico Bernuzzi e Giacomo Jon) e a ogni persona che ha incontrato sulla sua strada.

Nell’applauso finale è stato racchiuso l’affetto dei fedeli presenti nei suoi confronti.

A breve, sarà chiamato a svolgere il suo ministero, accanto a don Gian Luca Vernetti, nella parrocchia di Stradella, che era rappresentata dal sindaco Alessandro Cantù.

Mons. Viola ha affidato il diacono Daniele alla preghiera di tutta la comunità diocesana che ha potuto seguire in streaming la celebrazione.

Daniela Catalano

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