Don Bava è il nuovo delegato per l’Ecumenismo

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Nominato dal vescovo che ha istituito anche la Commissione dell’Ufficio diocesano

TORTONA- Lunedì 10 marzo, presso il salone della curia, si è insediata ufficialmente la Commissione diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso presieduta da Mons. Guido Marini. Il vescovo, dopo la preghiera iniziale ha espresso l’intenzione di dare a tale ambito pastorale un respiro più ampio e allargato alla Diocesi; ha richiamato la dimensione sinodale da imprimere agli uffici di Curia, in funzione di una più fruttuosa evangelizzazione; ha, infine, auspicato iniziative mirate per aiutare la Diocesi a crescere insieme, proprio come chiede il cammino sinodale. Mons. Marini ha esortato a monitorare e conoscere meglio le realtà presenti sul territorio, ad ampliare il dialogo e a collaborare in due direzioni: quella ecumenica prendendosi cura dei rapporti con le Chiese copta e ortodossa, presenti sul territorio e con le comunità evangeliche e in secondo luogo curando un rapporto cordiale e di reciproca conoscenza e rispetto con le religioni non cristiane, senza dimenticare gli ebrei, seppur poco rappresentati in zona; inoltre ha auspicato di pregare insieme e tessere relazioni su tematiche comuni quali la pace, la salvaguardia del creato, il rispetto e la difesa della vita. La commissione è composta dal neo direttore dell’Uffidio diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso don Gino Alberto Bava, da don Roberto Lovazzano assistente, dal segretario Mario Pivetti e da alcuni laici rappresentativi del territorio diocesano (Tortona, Arquata, Voghera, Casteggio). Ciascuno ha raccontato le proprie esperienze mettendole a confronto e a disposizione degli altri. Si sono messe in cantiere le prime idee e iniziative. Il vescovo ha fatto una sintesi finale, indicando cinque percorsi: la preghiera, non solo concentrata nella Settimana per l’Unità dei cristiani, ma costante, continua alla quale tutti sono invitati; un’amicizia da intessere nel quotidiano; opere concrete su tematiche che accomunano; la valorizzazione della testimonianza fino al martirio, inteso come “ecumenismo del sangue” che accomuna le comunità cristiane e l’ambito culturale sulla scorta di quanto insegnato da papa Benedetto XVI che parlava di dialogo interreligioso in senso interculturale nel rispetto reciproco dell’oggetto delle diverse fedi, esortando a conoscere i documenti magisteriali sul tema, che sono davvero numerosi e molto ricchi. Infine, la Commissione si riunirà il 3 aprile per discutere insieme i primi passi da compiere.

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