Don Giulio Desirello ha compiuto 100 anni

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Il 2 giugno in Casa “Sacro Cuore” la festa e gli auguri del vescovo al sacerdote

TORTONA – Il 2 giugno don Giulio Desirello ha compiuto 100 anni. È nato nella frazione di Mereta nel comune di Isola del Cantone in provincia di Genova, nel 1922 da mamma Virginia, dedita alla conduzione della casa e al lavoro nei campi, e da papà Domenico, ferroviere. Un secolo di vita, per la gran parte dedicata al servizio del Signore e dei fratelli e delle sorelle che nel suo lungo ministero ha incontrato ed incoraggiato. Non poteva passare sotto silenzio un traguardo così significativo e così in Casa “Sacro Cuore”, la “sua” dimora dal 2007 quando ha lasciato il ministero attivo di parroco, si è fatto festa per lui e con lui. C’erano i confratelli ospiti della casa con il direttore mons. Carlo Curone, le suore che con amore li accudiscono ogni giorno, i famigliari e gli amici, un gruppo di parrocchiani provenienti da Sarissola, l’ultima sua parrocchia. C’era il vescovo Mons. Guido Marini che non ha voluto mancare al pranzo in onore del festeggiato.

Mons. Marini ha ringraziato don Giulio per il suo lungo ministero sacerdotale e insieme hanno spento la candelina sulla torta del centenario in un clima di gioia e fraternità. Durante il pranzo don Desirello, con una lucidità sorprendente, ha ripercorso le tappe della sua vita, raccontando simpatici aneddoti. Nel pomeriggio, nella cappella della Casa, mons. Carlo Curone ha presieduto l’Eucarestia. Durante l’omelia don Giulio ha preso la parola ricordando come per i cristiani sia importante seguire il Signore Gesù nei sacramenti e nella preghiera, evitando di imitare il mondo nel suo allontanarsi da Cristo. Temi e richiami che il sacerdote, negli anni del suo apostolato, non ha mai smesso di testimoniare con la parola e con la vita. Il cammino verso il sacerdozio è iniziato per lui a 12 anni quando era entrato in seminario dove aveva incontrato alcune figure di grande rilievo del clero tortonese: il rettore mons. Guerra, il vice don Cassulo poi vescovo a Macerata, il direttore spirituale mons. Boccio. Il 29 giugno del 1946 Mons. Egisto Domenico Melchiori lo ordinava sacerdote.

Con lui altri sedici compagni. Tutti ormai nell’abbraccio del Signore e tutti quotidianamente ricordati da don Giulio nella preghiera, certo che loro pregano per la Chiesa, per la diocesi, per il suo vescovo e per il mondo. Le prime esperienze in parrocchia sono a Casei Gerola e a Stazzano e poi, dal 1950 al 1961, a Broni come vice parroco di mons. Alessandro De Tommasi. Qui è protagonista nella vita dell’oratorio appena nato che, grazie al suo operato, diventerà un luogo di incontro e formazione per intere generazioni di “ragazzi”, alcuni dei quali ancora oggi ricordano quegli anni memorabili. Dopo Broni è parroco a Golferenzo, in Valle Versa, dove rimane fino al 1981 quando Mons. Luigi Bongianino lo nomina parroco di Sarissola, nel genovesato, ai confini estremi della diocesi, che diventa il “suo” paese per ventisei anni fino al ritiro in casa Sacro Cuore, dove svolge un ministero instancabile ancora oggi riconosciuto dai suoi parrocchiani che ricordano l’incredibile mole di iniziative messe in atto con l’unico scopo di portare sempre più gente all’incontro con il Signore: la radio parrocchiale, il catechismo, la formazione, l’oratorio, i giovani, le famiglie, l’Azione Cattolica, i campi estivi, i pellegrinaggi, l’attività sportiva.

Ora il ministero di don Giulio è la preghiera per le tante necessità della Chiesa e continua ad essere così pastore buono e zelante.

Marco Rezzani

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