“Don Orione ci ha lasciati nel pianto”

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Anniversari. Sono passati 80 anni dalla sua morte (12 marzo 1940): nei documenti dell’Archivio Storico Comunale il racconto dell’ultimo saluto della città e della diocesi

Il 13 marzo 1940, alle ore 21 giunse a Tortona, indirizzato al Podestà, avv. Francesco Moccagatta, il telegramma inviato alle ore 16.30 da don Sterpi: «Nostro venerato padre Don Orione spirato stanotte».

Come ben noto, don Orione aveva esalato l’ultimo respiro alle ore 22.45 la sera del 12 marzo a San Remo. Don Sterpi era al Paterno di Tortona e non potendo essere raggiunto con una telefonata apprese la notizia da don Bariani la mattina successiva alle prime luci dell’alba.

Una cartella dell’Archivio Storico del Comune di Tortona raccoglie una messe di documenti e ritagli stampa relativi alla scomparsa del futuro Santo.

Il 14 un altro telegramma giungeva dalla lontana Marsica, quello di Maurizio Amiconi, Podestà di Avezzano:
«Memore apostolato don Orione per orfani terremoto Marsica esprime devote condoglianze.
Podestà Amiconi».

In attesa di notizie sull’arrivo in città per le esequie il Podestà compose di suo pugno (nella cartella c’è la minuta) il testo di un grande manifesto, listato a lutto, che così inizia:
«Concittadini,
Il grande cuore di Don Orione si è spento! L’Apostolo della carità di Cristo ha concluso la sua vita terrena…».

Nel contempo spediva a don Carlo Sterpi il seguente telegramma:

«Cittadinanza Tortona profondamente devota Don Orione ne ha appreso la immatura perdita con accorata tristezza. Con noi unanime si associa all’irreparabile lutto che colpisce Piccola Opera Divina Provvidenza ricordando in questa ora di tristezza e di cordoglio la luminosa generosa figura del Fondatore e la sua immensa indistruttibile opera di bene».
Podestà Moccagatta
Vice Podestà Dellacà

Anche a palazzo vescovile mons. Egisto Domenico Melchiori si muoveva con decisione e risolutezza. Al riguardo è prezioso un racconto fattomi anni or sono da mons. Angelo Ponti, direttore dell’Ufficio Amministrativo e canonico della cattedrale che all’epoca dei fatti era semplice chierico (verrà ordinato sacerdote nel 1943): appresa la notizia mons. Melchiori inviò immediatamente il suo segretario don Raffaele Macario da un sacerdote che aveva pesantemente calunniato don Orione per ottenerne la ritrattazione. È poco noto il fatto che don Orione dopo questo esecrabile fatto aveva affermato che avrebbe voluto essere sepolto «un metro al di là del confine della diocesi di Tortona».

Nel mentre la salma di don Luis, come puntualmente documentato da don Flavio Peloso nel prezioso volumetto Don Orione. Cronaca dell’addio [gennaio 2016], iniziava la sua peregrinatio alla volta di Genova per proseguire per Busalla, Arquata, Serravalle e Novi Ligure e giungere a Milano, la ritrattazione scritta pervenne rapidamente nella mani di mons. Melchiori. E così a Tortona il Podestà il 16 marzo comunicava al Prefetto di Alessandria che le esequie «del Rev.mo Don Luigi Orione» avrebbero avuto luogo alle ore 9 di lunedì 18.

In pari data la Questura diramava ai responsabili della sicurezza pubblica disposizioni per garantire «un rigoroso servizio di vigilanza e di ordine pubblico» affinché il funerale possa «svolgersi nella maniera più regolare e di prevenire qualsiasi possibilità di incidenti». La preoccupazione del Questore derivava dalla previsione «che grandissimo sarà il concorso di popolo in detto giorno a Tortona per rendere omaggio reverente alla salma del pio sacerdote». Il corteo funebre dopo le solenni esequie avrebbe seguito, il seguente percorso: corso Leoniero, via di Circonvallazione [oggi corso Romita] fino a Porta Voghera e via Emila fino a San Bernardino.

Un altro documento a stampa illustra quello che sarebbe stato l’Ordine del corteo:

Vigili comunali; Gioventù Italiana del Littorio; Collegi ed Istituti di istruzione e di Educazione; Orfanotrofi; Azione Cattolica femminile; Associazioni religiose femminili; Dame di Carità; Suore; Azione Cattolica maschile; Associazioni religiose maschili; Chierici di Don Orione; Padri Cappuccini; Chierici del Seminario; Clero in cotta o in divisa; Clero officiante; Vescovi; SALMA, Autorità; Clero in nero; Bandiere; Rappresentanze – Associazioni – Organizzazioni.

Dalla cronaca pubblicata da “Il Popolo” apprendiamo che erano presenti al corteo, tra gli altri, ben 300 alunni del Dante di Tortona e 250 alunni del San Giorgio di Novi Ligure.

Le esequie vennero celebrate da mons. Melchiori con la presenza di altri cinque prelati: i vescovi Albera, Cribellati, Vianello e mons. Sassi in rappresentanza del vescovo di Alessandria Milone.

Sulla facciata della cattedrale, parata a lutto, campeggiava sull’entrata centrale la scritta:

Tortona Tua

più grande per te e lodata

per quanto abbraccia

Nel mondo

la carità di Cristo

che Padre Ti elesse degli umili

di Te s’esalta

o Don Luigi Orione

e in questo trionfo

di un pur doloroso ritorno

qui dove T’arse la fiamma

dei primi sogni

oggi in lutto T’accoglie

e con orgoglio amoroso

di madre

Te o amato figlio consegna

ad una gloria che vince la morte

Il fascicolo d’archivio raccoglie anche numerosi quotidiani con diffusione nazionale che ne annunciavano la scomparsa e seguirono i momenti del suo lungo peregrinare: La Stampa; Stampa Sera; Corriere della Sera; Il Secolo XIX, Gazzetta del Popolo; L’Osservatore Romano.

Un cartoncino-invito, listato a lutto, sempre conservato nella cartella, informa che il 12 aprile nel Santuario della guardia il vescovo di La Spezia, mons. Giovanni Costantini avrebbe celebrato un solenne Ufficio di Trigesima a suffragio di don Orione mentre l’Ordinario diocesano avrebbe compiuto «la cerimonia d’addio a un gruppo di Sacerdoti e Suore che lasciano Tortona per andare in terre lontane a continuare l’apostolato di fede e civiltà ereditato da Don Orione».

Un omaggio migliore non poteva essere realizzato.

Pino Decarlini

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