Don Serafino il confessore di Manzoni

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Di Daniela Catalano

Il beato di questa settimana, don Serafino Morazzone, è “il novello Curato d’Ars”. Così lo ha definito un altro beato, il cardinale milanese Ildefonso Shuster. Il sacerdote nasce a Milano il 1° febbraio 1747, terzo di quattro figli. Vive poveramente gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza, coltivando, però, la vocazione che sente nel cuore. A 14 anni, Serafino, grazie ai Gesuiti del Collegio di Brera, può accedere agli studi gratuiti e, in seguito, entra tra i chierici del duomo di Milano detti “mercenari”, per guadagnare qualcosa e non essere di peso alla famiglia. Al mattino presta il suo servizio nella chiesa e al pomeriggio studia presso il seminario, come esterno, per prepararsi al sacerdozio. A 26 anni, dopo aver ricevuto gli ordini minori, il giovane è invitato a concorrere per la parrocchia di Chiuso nel Comune di Lecco, che conta circa 200 anime. Ottenuto esito favorevole, nel giro di un mese è ordinato sacerdote, il 9 maggio 1773. Il giorno dopo celebra la prima Messa e per 49 anni, fino alla morte, è il buon pastore del suo piccolo gregge. Don Serafino è un parroco umile e devoto, sollecito verso i poveri e verso gli infermi che visita e conforta. Per i fanciulli apre una scuola elementare nella sua casa, offrendo un’educazione cristiana efficace e profonda. Si dedica con passione al sacramento della Ricon- ciliazione e il suo confessionale è sempre tanto affollato che, spesso, impiega anche la notte per ascoltare i penitenti. Al curato sono attribuite, già in vita, grazie straordinarie e miracoli per i quali dà il merito a san Girolamo Emiliani, il cui santuario sorge vicino a Chiuso. Muore il 13 aprile 1822, all’età di 75 anni. Di lui traccia un affettuoso ritratto Alessandro Manzoni che lo ha conosciuto e avuto come confessore negli anni della giovinezza, quando abita nella villa di famiglia a Lecco. Don Serafino appare anche tra i personaggi del Fermo e Lucia. Mentre nei Promessi sposi il suo nome non compare più, ma è proprio nella canonica del “buon Curato di Chiuso” che Manzoni colloca la conversione dell’Innominato. Don Morazzone è stato beatificato da Papa Benedetto XVI il 26 giugno 2011 a Milano e la Chiesa lo ricorda il 13 aprile.

cadarita [at] yahoo.it

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