Dopo il Sassicaia, Binda ci prova con l’Oltrepò
Presentato il nuovo direttore del Consorzio tutela vini, che torna a lavorare “in casa”
TORRAZZA COSTE- Riccardo Binda è il nuovo direttore del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese. Con questa nomina il Consorzio completa il rinnovamento dei vertici, avviato dal Consiglio di amministrazione eletto a febbraio 2024 sotto la guida della presidente Francesca Seralvo. Classe 1986, originario di Voghera, Binda ha una formazione di alto profilo, con una laurea triennale in Scienze gastronomiche presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, seguita da una specializzazione in gestione e promozione del patrimonio gastronomico e un master in Wine Management presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, culminati nella direzione del Consorzio per la tutela dei vini Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, dove ha guidato per dieci anni il Consorzio toscano verso una rappresentatività del 99%, l’ottenimento dell’erga omnes e il consolidamento del prestigio internazionale della denominazione. «Abbiamo affidato al nuovo direttore un mandato chiaro e condiviso da tutto il Consiglio di amministrazione: razionalizzare le attività del Consorzio, rinnovare l’approccio operativo introducendo criteri basati su obiettivi e risultati misurabili, e restituire valore al vino dell’Oltrepò pavese, ricostruendo la centralità della filiera dal punto di vista produttivo, normativo e promozionale. – commenta la presidente Seralvo – Siamo certi che la comprovata professionalità di Riccardo Binda e il suo forte legame con il territorio saranno determinanti per dare slancio al percorso di rilancio che abbiamo intrapreso». Binda combina un forte legame con l’Oltrepò e una consolidata esperienza in contesti di eccellenza nella valorizzazione della filiera vinicola. «Ringrazio il Consiglio di amministrazione e la presidente Seralvo per la fiducia riposta in me e per l’opportunità di contribuire al rilancio di un territorio a cui sono profondamente legato. – le prime parole del nuovo direttore – Dopo dieci anni di straordinaria collaborazione con i produttori bolgheresi, cui sarò sempre grato, sento che è il momento giusto per tornare a casa. L’Oltrepò ha tutte le potenzialità per riprendersi il ruolo che merita, grazie alla sua storia, al lavoro delle generazioni di produttori e alla qualità unica dei suoi vini. È una sfida complessa, in un momento critico sia per il posizionamento dell’Oltrepò sul mercato sia per le difficoltà della vendemmia in corso, ma sono convinto che, con un impegno collettivo, riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati».
Oliviero Maggi