È nato il “Largo don Pier Giovanni Agnes”

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Pozzolo Formigaro gli ha intitolato lo spazio antistante il circolo “il Giardino”. Fu direttore del Popolo dal 1969 al 1998

POZZOLO FORMIGARO – Un piazzale davanti all’amato circolo “il Giardino” con le scale alle spalle come a significare l’ascesa verso l’alto. Un’immagine che sarebbe piaciuta a don Pier Giovanni Agnes al quale domenica scorsa la comunità civile e religiosa ha voluto dedicare con grande riconoscenza e autentico amore un largo nell’amata Pozzolo Formigaro, paese dove don Agnes ha trascorso oltre 35 anni della sua vita. Dalle colline di Rovescala alla pianura di Pozzolo Formigaro sempre con il vangelo nel cuore e la ricerca dell’umano come espressione del divino: don Agnes, prete, parroco, teologo, grande tessitore dell’ultimo Sinodo diocesano esattamente trent’anni fa, direttore de Il Popolo dal 1969 al 1998 anno della sua morte, è stato per Pozzolo e per tutta la comunità diocesana un faro, un maestro che ancora oggi è portato nel cuore di chi l’ha conosciuto e di chi lo sta conoscendo attraverso la sua eredità umana e spirituale cioè i suoi scritti giornalistici e poetici. Domenica 29 ottobre le celebrazioni sono iniziate con la Santa Messa presieduta dal parroco don Costantino Marostegan nella parrocchiale di San Martino che vide Agnes pastore, prima come vice parroco e poi come parroco. I presenti si sono quindi portati nel largo antistante il “Circolo Giardino” animato per molti anni dallo stesso Agnes come assistente delle Acli e dei giovani pozzolesi. Dopo la benedizione e lo scoprimento della targa, sono intervenuti il sindaco di Pozzolo Domenico Miloscio, il presidente della Provincia di Alessandria Enrico Bussalino, il presidente della Cassa di Risparmio di Torino Fabrizio Palenzona, mons. Francesco Giorgi, il sottoscritto e Pinuccio Rolandi e la nipote Sara Agnes. Sono state pronunciate parole toccanti e profonde che hanno, a distanza di 25 anni dalla scomparsa di don Pier Giovanni Agnes, testimoniato una volta di più il seme di amore che continua ed è segno di eternità, quella ricerca del già e non ancora che in Agnes era presente nella sua preghiera, nella sua opera quotidiana alla sequela del vangelo, sempre dentro la dimensione e il mistero dell’incarnazione e della Pasqua. I fatti raccontati dal giornalista e direttore, diventavano poesia nella penna dello scrittore e parole per annunciare la Parola nel prete al servizio di Dio e della comunità di sorelle e fratelli cristiani e di tutta l’umanità.

Luca Rolandi (Foto: Dino Ferretti)

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