…e quando diventa sogno
Di Carlo Zeme
Non sono mai stato un amante del Carnevale, anzi, non sono mai stato un amante dei travestimenti. A casa dei miei genitori campeggia su una mensola una foto in cui sono ritratto alla soglia dei dieci anni truccato da clown con un sorriso malinconico che dice tutto. Come succede per il Natale e altre circostanze, più diventi grande e più perdi magia, ma con l’arrivo di Margherita il Carnevale ha ripreso sapore. L’anno scorso aveva appena tre mesi e i giorni di festa mascherata sono scivolati via senza che ce ne accorgessimo troppo. Questo Carnevale invece abbiamo cominciato a viverlo già da qualche settimana. L’occasione di trovare il costume da tartaruga a un prezzo molto conveniente ci ha fatto letteralmente esultare: la più piccola fan delle tartarughe al mondo ha avuto il suo vestito perfetto! Nei giorni seguenti la prova costume non è andata molto bene, Margherita ha lanciato il cappello a forma di testuggine, non ha voluto indossare la corazza di gomma piuma e i calzari a forma di zampa (se così si chiamano) sono stati slacciati dopo pochi secondi. Convinti che il travestimento da tartaruga fosse una buona idea abbiamo messo tutte le forze che avevamo per farglielo indossare il giorno della festa in piazza. Cantando, ballando e provando a distrarla, ogni pezzo è andato al suo posto; come in una favola strampalata senza principesse né pirati la piccola di casa si è trasformata in una perfetta tartaruga. Infilata nel passeggino, abbiamo percorso il tragitto a piedi, poche decine di metri dalla casa alla piazza: tanto è bastato per far incontrare Margherita con Morfeo e il sonno postprandiale ha avuto la meglio sul Carnevale. Musica a volume altissimo, pentolacce, coriandoli, stelle filanti e sfilate di costumi non hanno disturbato una tartaruga che dormiva nel passeggino. Ha dormito due ore, si è “persa” la festa in maschera, si è svegliata giusto in tempo per guardare stranita un Pokemon e un paio di Harry Potter. Le cose più importanti, comunque, le abbiamo portate a casa: un sacchetto di frittelle e una foto ricordo da mettere su qualche mensola.
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