«Ecco come diminuisce la distanza dai famigliari»

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“Siamo andati” alla Residenza Integrata Socio-Sanitaria “Cora Kennedy Sada” di Tortona

Resterà nella memoria di tutti, in questi giorni di pandemia, lo slogan “Andrà tutto bene” scritto anche sulla cancellata della Residenza Integrata Socio-Sanitaria “Cora Kennedy Sada” di Tortona: è il simbolo dell’Italia che resiste, è un modo per dire “ci siamo!” Certamente è d’obbligo la distanza di sicurezza, ma per il personale del “Cora” questo non si traduce in lontananza di testa, di cuore, di servizio ed attenzione. Ecco, dunque, le loro voci. Alla direttrice Rosaria della Coop. Soc. Socialnis ho chiesto come prosegue la gestione della RISS in questo tempo di emergenza sanitaria: «Tutto prosegue discretamente bene e continuano ad essere garantiti tutti i servizi in modo efficiente. Io sono presente sempre, poiché ritengo che una figura direzionale sia un punto di riferimento indispensabile per l’intero gruppo di lavoro, soprattutto in questo periodo». E i servizi di animazione, la ginnastica e la fisioterapia? Rispondono Sabrina e Alice: «Tutto si svolge con le ovvie limitazioni; l’appuntamento con la tombola prosegue: gli ospiti sono nelle camere con le loro cartelle e noi nei corridoi con il microfono. Non si ferma neanche la fisioterapia che ora è individuale, nelle singole camere, così come il movimento con la cyclette e la quotidiana camminata nei corridoi, uno per volta, con mascherina e guanti. Grazie a noi, inoltre, sono garantiti i contatti con i famigliari via Skype previa prenotazione telefonica e attraverso WhatsApp. Dallo scorso venerdì 20 marzo anche il “Cora” ha aderito all’iniziativa promossa dalle radio italiane: chi fuori, chi alla finestra si cantava ed il canto è simbolo della vita con le sue attese più belle».

Per l’indispensabile servizio di infermeria ecco le voci di Marcella e di Alina: «Certo il lavoro è più impegnativo per controllare che tutti gli ospiti stiano bene non solo fisicamente, ma anche emotivamente. Le terapie sono somministrate con la consueta regolarità, ma a qualcuno non bastano: occorre anche compensare il vuoto lasciato dai figli e allora ecco in funzione i nostri cellulari per telefonate o videochiamate nei momenti di maggior tristezza. Questa vicinanza, unita a una maggiore compagnia, è finalizzata al benessere degli ospiti e la gratificazione più bella di fine turno è che loro stiano bene».

Il personale dell’infermeria, così come le operatrici sociosanitarie, è sempre seguito dalla direttrice sanitaria dottoressa Nicoletta che, con il suo rigore iniziale, ci ha risparmiato la tragedia. Tra le operatrici sociosanitarie la voce di Giovanna rassicura: «Gli ospiti, pure quelli non autosufficienti, sono tranquilli, anche se un poco preoccupati per figli e nipoti che non abbracciano da tempo. Comunque tra televisione, merenda e giornali la giornata passa». L’infaticabile Ma-ria Grazia, addetta alla pulizia e alla sanificazione degli ambienti, ha notato «una responsabile collaborazione da parte di tutti gli ospiti, grati di trovare ogni giorno camere, bagni e locali comuni disinfettati con amuchina diluita in acqua». Il servizio del centralino è decisamente aumentato, come riferiscono Angela e Graziella: «Più telefonate dai famigliari che chiedono informazioni e più chiamate da parte degli ospiti; maggior controllo di tutte le porte d’ingresso e più vigilanza negli ambienti comuni dove non si devono formare assembramenti. Inoltre tocca a noi compilare un elenco delle esigenze degli ospiti da inviare in Comune, affinché i giovani volontari del servizio civile consegnino farmaci da banco e giornali». Ma anche nell’emergenza, al “Cora” si mangia bene: la voce della cuoca Manuela è tutta nel profumo dei suoi piatti e… se ti macchi? Nessun problema: in lavanderia Ivana sistema tutto!

Patrizia Govi

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