Efficienza ed efficacia nel lavoro di Curia
Mercoledì 16 novembre la celebrazione eucaristica e la riunione degli impiegati degli Uffici
TORTONA – Mercoledì 16 novembre tutti gli impiegati della Curia vescovile diocesana si sono ritrovati nella cappella dell’episcopio per partecipare alla S. Messa mensile celebrata dal vescovo che, nell’omelia, si è soffermato sulla Parola del giorno, individuando tre fiammelle capaci di illuminare la vita e il cammino del cristiano.
Al termine, tutti si sono spostati nel salone della Caritas per un incontro di condivisione e dialogo, a distanza da alcuni mesi dal primo, che si era svolto in primavera.
Mons. Guido Marini, dopo aver salutato i presenti, ha rivolto loro parole di ringraziamento e di apprezzamento per l’impegno che ogni giorno dimostrano nel compiere la propria mansione lavorativa. Ha poi espresso gratitudine a don Francesco Larocca che a giugno è stato scelto come pro vicario generale e che per la prima volta ha partecipato alla riunione.
Riprendendo il filo del discorso avviato a marzo, il vescovo ha sottolineato l’importanza di due termini fondamentali per chi lavora in Curia al servizio della Diocesi: efficienza ed efficacia.
«Sarebbe inutile – ha detto – l’efficienza se non ci fosse l’efficacia, perché nessuno delle due sta in piedi da sola. L’efficienza è competenza, professionalità, dedizione al proprio lavoro; l’efficacia, invece, è la nostra appartenenza al Signore, la nostra vita di fede.
Entrambi devono accompagnare il nostro modo di lavorare negli uffici: è importante per voi, per il vescovo che su di voi fa tanto affidamento e per la Diocesi al servizio della quale è la Curia».
Mons. Marini ha poi auspicato che il ritrovarsi insieme «divenga elemento trainante di un lavoro svolto insieme» nella consapevolezza che efficienza ed efficacia si perdono se non c’è la comunione.
«Il lavoro di ogni ufficio – ha aggiunto –si intreccia sempre con quello degli altri e ciascuno converge con la missione della Chiesa». Tutti gli impiegati di Curia devono sentirsi prima di tutto corresponsabili e sono chiamati ad adottare uno stile che «richiede l’uso di una parola buona che edifica e che genera un clima bello sereno e costruttivo. La parola, infatti, è importantissima nelle relazioni personali. Ed è importante volersi bene davvero».
Molto utili, in questo senso, sono i momenti di preghiera insieme – la Messa mensile con l’adorazione eucaristica in cattedrale e l’Angelus settimanale – perché la vera radice della sinodalità risiede nel ritrovarsi insieme davanti al Signore». Al termine del suo intervento Mons. Marini ha lasciato la parola a don Larocca per delle comunicazioni inerenti la gestione degli uffici; sono poi seguiti alcuni interventi su quanto ascoltato e su aspetti della vita di Curia.
La mattinata di preghiera e di dialogo è terminata con la recita dell’Angelus e con l’esortazione a svolgere sempre con entusiasmo e con gioia il proprio compito per il bene della Chiesa di Tortona.
Daniela Catalano