Famiglie e sacerdoti insieme ai giovani del seminario
In dialogo con i genitori e i parroci del gruppo che sta facendo il cammino propedeutico
TORTONA – Due giorni impegnativi e molto significativi sono stati quelli vissuti il 17 e il 18 marzo dai giovani del cammino propedeutico del Seminario, all’insegna dell’ospitalità e dell’accoglienza: domenica dei loro familiari i e lunedì dei parroci. Il 17 marzo alle ore 10.30 i ragazzi, con i loro genitori, si sono ritrovati in cattedrale per la celebrazione eucaristica, presieduta dal loro responsabile don Claudio Baldi, alla quale hanno partecipato anche i fedeli della comunità pastorale. Dopo nei locali del seminario, con don Paolo Padrini e don Paolo Verri c’è stato il tempo per un breve incontro di conoscenza reciproca e di “messa in comune” di pensieri e di desideri belli e buoni. Partendo da un breve passo del Vangelo in cui la madre dei figli di che ha aperto l’incontro con i parroci dei paesi di origine dei giovani e con quelli delle parrocchie dove vengono svolte le esperienze pastorali nei fine settimana. Zebedeo chiede quello che, secondo lei, è il meglio per i suoi figli, don Claudio ha sviluppato una breve riflessione, alla luce della risposta di Gesù, mettendo in evidenza l’importanza di aiutare e sostenere questi giovani a cercare sempre e a trovare il loro “posto” nella vita, perché questo è il desiderio di una madre, e la Chiesa che è madre, per i propri figli vuole che siano felici. È poi scaturito un fruttuoso dialogo, anche grazie ai due preziosi e puntuali contributi dei presbiteri presenti. Il pranzo insieme ha visto la presenza del vescovo Mons. Guido Marini che si è intrattenuto con i presenti, salutandoli personalmente e posando con loro per la foto ricordo. Lunedì 18 marzo, alle 11, nella cappella del Seminario è stata celebrata la preghiera dell’Ora Terza Anche in questo caso è stato un fraterno incontro, aperto da una significativa icona biblica (la chiamata dei primi discepoli secondo il Vangelo di Giovanni) che ha permesso un sereno e fruttuoso confronto intorno al mistero e al dono della vocazione presbiterale. In questi tempi di cambiamento, infatti, si sperimenta sempre più l’urgenza di un coordinamento e di una collaborazione, quasi un patto educativo, per il discernimento e l’accompagnamento vocazionale dei giovani affidati. Al termine è giunto il vescovo che è ha salutato i presenti e si è intrattenuto con loro per un breve tempo.