Fare i nonni a Legoland
di Maria Pia e Gianni Mussini
Nonni a tempo pieno, la scorsa settimana, con la nostra nipotina Miriam. Siamo andati a Monaco di Baviera, dove abita, e dopo i primi due giorni di rodaggio, l’abbiamo caricata in macchina, con tanto di lettino portatile e mercanzie del caso, partendo per la sveva Günzburg: una pittoresca cittadina medievale sul Danubio, ma soprattutto sede di un magnifico Legoland, meta del nostro viaggio.
Era la nostra prima volta da soli con Miriam lontano da casa; ma lei ha risposto bravamente, subito immedesimandosi nell’avventura. Iniziata con una sosta allo zoo di Augusta, dove ha soprattutto ammirato i babbuini con il loro sedere rosato, le giraffe ma, forse ancor più, i parchi giochi (in Germania specialità della casa).
Dopo un pranzetto nel biergarten interno, a base di patatine fritte e würstel, partenza per la nostra vera destinazione.
Ma intanto la nipotina con naturalezza ha messo a fuoco e introiettato i ruoli diversi dei nonni: Maria Pia affidabile nella gestione della routine quotidiana; Gianni compagno di giochi bizzarri e di avventure.
Avevamo fissato un piccolo appartamento alle porte di Günzburg. I proprietari, gentilissimi, ci hanno aiutato in quella che si è rivelata l’impresa più difficile del viaggio: montare il complicato lettino portatile, i cui ingranaggi non erano esattamente fluidi…
Il giorno dopo, giretto dietro l’angolo dove, in uno spiazzo di fronte alla piccola chiesa del villaggio, un simpatico ambulante dai baffetti rossicci porta ogni giorno pane fresco, croissant salati e altre squisitezze.
Poi di corsa a Legoland. Una piacevole sorpresa per i nonni, che la temevano un po’ kitsch. Quanto a Miriam, con inesauribile vitalità e piglio rigoroso ha provato tutte le attrazioni adatte alla sua età (3 anni), ammirando con occhi sgranati le riproduzioni in lego e duplo di molte famose località (da Venezia al castello di Neuschwanstein, da Berlino alle Alpi svizzere, ecc.) e divertendosi a maneggiare i congegni interattivi, per esempio innescando il fantastico coro degli animali che popolano la “vecchia fattoria”.
Di ritorno a Monaco, il giorno dopo noi due siamo andati alla Messa prefestiva della parrocchia. Mentre uscivamo di casa, Miriam ci ha commosso. Facendosi tutta seria, ci ha detto in tono d’intesa: «Quando sono più grande, vengo anch’io alla Messa con voi».
Siamo ripartiti tutti contenti per l’Italia. E Maria Pia, sapendo che al marito frullava in testa il vecchio passo dello Spluga anziché il più comodo valico autostradale del San Bernardino, ha proposto lei stessa la variazione, venendone remunerata alla grande dalla fioritura primaverile d’alta montagna: distese sconfinate di rododendri, non ti scordar di me, persino i botton d’oro della sua infanzia «a Santa Valburga in Val d’Ultimo»: le parole magiche con cui in un tempo lontano aveva conquistato Gianni…
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